Se Fisica o Chimica, la serie televisiva trasmessa su Rai4, fa tanto tremare le vene e i polsi a genitori cattolici e a giornalisti perbenisti e falsamente laici, allora vuol dire che Carlo Freccero, direttore della rete, ha fatto colpo. Lo scorso 14 marzo Francesco Borgonovo sulle colonne di Libero ha pubblicato un articolo dal titolo Porno Rai in fascia protetta: droga, sesso, ammucchiate – Nel teen drama “Fisica o chimica”, in onda la mattina e subito dopo pranzo, scambi di coppia, e rapporti tra professori e alunni [1], e si sono nuovamente scatenate le polemiche. Intanto, vorremmo sapere da Borgonovo se ha presente il significato della parola “porno”, visto che la usa nel titolo del suo articolo (forse l’articolista fa un po’ di confusione e scambia ciò che vede nella propria testa come “porno”, proiettando istantaneamente al di fuori di sé quello che in effetti non avviene). Secondariamente, quando lo stesso Borgonovo descrive la serie televisiva in questo modo: “I protagonisti sono gli studenti, per lo più minorenni, a cui si affiancano alcuni insegnanti e un paio di personaggi di contorno. Argomento principale: il sesso. Ce n’è per tutti i gusti: triangoli, scambi di coppia, festini, rapporti etero, omo e bisessuali, ammucchiate, stupri…”, allora siamo in presenza senza dubbio di una fissazione monomaniaca, dal momento che in Fisica o Chimica si parla anche di razzismo (le difficoltà di Jan a farsi accettare dai compagni e l’ostracismo della famiglia d’origine cinese che non vede di buon occhio il suo legame con la ragazza spagnola Paula); bulimia (il disordine alimentare di Ruth); di elaborazione del lutto (la morte di Julio, dei genitori di Ruth e di Isaac); di disturbi psicotici (il caso di Alma e della ex amica Erica), di cancro (che colpisce Cabano); di tossicodipendenza (i ragazzi, Gorka in primis, ne sono vittime); di gestione burocratica di una scuola (con il preside Martin che arriva a licenziare un’insegnante pur di assumere il figlio del maggior azionista della scuola); di realtà virtuale (le chat e l’esperimento del CyberZurbaran)…
Borgonovo, nel suo articolo, quando parla dell’omosessualità di David assicura che “Non lo facciamo notare per bacchettonismo, e nemmeno per omofobia, ci mancherebbe”, e poi dopo afferma “Non sono tanto i nudi o i gemiti o gli atti sessuali che scandalizzano. Piuttosto il messaggio. La serie nasce nella Spagna di Zapatero e ne incarna gli ideali: libertà uguale assenza di regole. Assumere droghe è normale e concesso. Bisogna obbedire ai diktat del politicamente corretto gay: il personaggio migliore, quello più onesto, buono e sensibile è l’omosessuale Fer. Mentre gli altri rimestano nel torbido, i gay sono puri e vanno trattati come orsi bianchi. La professoressa che rifiuta di celebrare la settimana di «orgoglio omosessuale» viene assalita in quanto «fascista». La sfera sessuale è resa pubblica fino alla nausea. Chiunque esprima idee anche vagamente «conservatrici» è dipinto come un imbecille. Lo studente Quino, cattolico, appare come un cretino patentato fino a che insiste a mantenersi casto. Quando finalmente decide di concedersi alla compagna Alma (vediamo quasi tutto, nella vasca piena di schiuma) allora comincia a sembrare più intelligente. Tutti vanno con tutti, senza posa e senza problemi, le famiglie non esistono, e se sembrano «tradizionali» rivelano presto vergognosi lati oscuri”.
Capito? Da una parte si vuole manifestare uno spirito non incline al fariseismo e poi lo si dimostra quando si sottolineano degli aspetti che non rappresentano tutto il telefilm. È l’antico errore di chi confonde ciò che è importante con ciò che è impressionante (impressionante per chi sa vedere soltanto il fuscello nell’occhio del suo prossimo). L’articolo di Borgonovo è lì a documentare che il nostro paesello ancora fa l’altalena tra lo spirito laico e quello confessionale, facendo prevalere il secondo perché fondamentalmente fa più comodo appoggiare un potere ormai consolidato e considerato più forte. Quello che è avvenuto nel resto d’Europa sembra ancora una chimera quaggiù: mentre i paesi civili riconoscono le affettività, qui da noi si sbarra il passo e si fanno le barricate per difendere le famiglie tradizionali (i risultati di questo morboso e politico attaccamento per la famiglia “società naturale fondata sul matrimonio” sono proprio il disastro delle famiglie che stiamo vedendo tutti i giorni). Ma Borgonovo è uno dei tanti vessilliferi di una cultura che ha prodotto sciagure psichiche, economiche e politiche nel tessuto sociale, e non certo per colpa delle tesi libertine di questi “comunisti” che amano trasmettere telefilm scandalosi. La nuova bagarre che è nata tra Borgonovo e Freccero viene documentata da Libero (chiunque può accedere sul sito e leggere e ascoltare persino la telefonata sboccata del direttore di Rai4), ma il problema resta sempre lo stesso: l’ipocrisia. C’è chi pensa che il modello debba essere uno e solo quello, il resto è “pornografia intellettuale”, è il MALE, e c’è invece chi ama veder rappresentare, anche in modo forte e diretto, la varietà delle situazioni, l’altra faccia della medaglia di una cultura che, parliamoci chiaro, finora non ha prodotto felicità e prosperità. Questi signori facciano un bilancio dei risultati ottenuti, come si fa in qualsiasi azienda, e abbiano il coraggio di ammettere il fallimento proprio e di ciò che vorrebbero ancora proporre come paradigma di vita. Queste difese a spada tratta dei valori tradizionali, Dio-Patria-Famiglia, ci hanno portato alla rovina e non è semplicemente attraverso il tentativo di creare scandali e mettere all’indice che si può pretendere di risollevare le nostre sorti. Leggendo i commenti all’articolo di Borgonovo mi viene da pensare che un tredicenne italiano [2] ha molte più chances di saper interpretare la realtà odierna rispetto ai Catoni censori che reggono il paese e lo strozzano con un esercizio quotidiano da esorcisti puri.
© Marco Vignolo Gargini
[1] http://www.liberoquotidiano.it/news/957212/Porno-Rai-in-fascia-protetta-droga-sesso-ammucchiate.html
[2] commento Postato da FoQ98 | 15/03/2012 alle 21.09
Sono incazzato nero,montatura inutile
Sono un ragazzo di tredici anni e amo alla follia questa serie. Pensate che io sia pazzo???La risposta è no. Questo giornale mette in risalto si gli aspetti negativi ma ci sono moltissimi positivi: -Fer,un ragazzo gay che nella società potrebbe non essere accettato perché ritenuto diverso; -Droghe,vengono spesso usate le droghe perché bisogna far capire che le droghe sono libere,al contrario di come dovrebbero essere rispetto alla spagna;-ecc. Voglio dire che questo articolo è solo un assurdo ricamo fatto da voi giornalisti e persone intolleranti. Grazie.