ROMA - Un turista norvegese di 36 anni si addormenta sul rullo del controllo bagagli al Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino. Dopo aver percorso almeno 50 metri nei meandri dello scalo romano come un oggetto incustodito scatta l'allarme.
La singolare avventura è avvenuta più di una settimana fa ma la notizia è sfuggita al controllo delle autorità grazie al racconto di chi c'era, che si è trovato in mezzo al caos dopo che è scattato l'allarme.
Veniamo alla cronaca. 23 luglio 2012 sono da poco passate le sei di pomeriggio quando il turista norvegese arriva al Terminal 3 e non trovando nessun addetto al banco del check-in, decide di scavalcarlo e di sdraiarsi sul nastro porta bagagli, accanto al suo zaino.
Complice l’alta quantità di alcol ingerito, il ragazzo piomba in un sonno profondo, così intenso da non accorgersi nemmeno che il nastro, azionato da un altro banco, inizia a muoversi sotto di lui.
E così percorre almeno 50 metri, fino al macchinario che "fotografa" la sua sagoma, al punto da individuarne gli organi interni nell'immagine ai raggi X. A questo punto l'addetta alla security nota l'immagine sul monitor della sala di controllo dell'aeroporto e aziona il pulsante di stop. Incredula, avvisa i colleghi. E la polizia. Mentre lui, il norvegese ubriaco sul rullo continua imperterrito a dormire. Nel caos del Terminal 3 improvvisamente bloccato.
L'uomo, che continuava beatamente a dormire, è stato svegliato e trasportato dagli agenti all'ospedale di Ostia per verificare le sue condizioni di salute vista la quantità di radiazioni subite. Poi è scattata la denuncia per procurato allarme.
Ora, la domanda sorge spontanea, è normale che accada tutto questo nell'aeroporto più grande d'italia?
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Bagagli che cadono durante il trasporto verso gli aerei e scompaiono nel nulla, vengono danneggiati o restituiti in ritardo. Posta e pacchi che finiscono accatastati sotto la pioggia in mezzo ai rifiuti. E ancora carrelli e trattorini rotti, senza ruote, coi freni scassati e caricati oltre la capienza. Ma anche aerei abbandonati sulla pista, aperti, accessibili, senza nessuno a bordo che controlli chi sale e perché. Un viaggio dentro Fiumicino e i disservizi quotidiani dell'aeroporto più grande d'Italia. Sono video e fotografie realizzati da un dipendente che chiede l'anonimato. E che mostrano cosa succede davvero alle nostre valigie ogni giorno.
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