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Five years ago: invito alla scrittura

Creato il 22 gennaio 2013 da Luciusday
Five years ago: invito alla scrittura Cinque anni è una misura di tempo standard: un "lustro", dice qualcuno. Five years ago vuol dire ritornare indietro nel tempo, in maniera né troppo, né troppo poco esagerata. Ripensare a cinque anni fa, per quanto mi riguarda, vuol dire ripercorrere un periodo, in cui una parte di me era identica ad ora e un'altra parte in continua mutazione: non ero completamente io, né ero io: ero un "quasi-io".

Cinque anni fa frequentavo il quarto anno di scuola superiore: l'epopea dei 18 anni si avvicinava e davanti ai nostri occhi il mondo sembrava cambiare radicalmente. Le prime scorribande in auto, le cazzate più pesanti, la maturità ancora lontana, i diciottesimi in giacca e cravatta. Cinque anni fa io e la mia ragazza di allora, con la quale avevo la storia più importante della mia vita, ci lasciammo: era finita ma, come ogni cosa, mi è servita a crescere e maturare. 

Cinque anni fa cambiai allenatore di atletica, presi ad allenarmi seriamente e mi si aprì un mondo di possibilità: credevo che, se mi fossi impegnato, sarei potuto arrivare dovunque. Vincere ai campionati regionali, arrivare agli italiani, forse pure quelli europei; no, le olimpiadi no, un po' realista lo ero anche allora dai. Però avevo tanta voglia di fare e di allenarmi, a volte anche 6 giorni a settimana. Non avrei mai pensato di poter mollare uno sport come l'atletica, che tante sacrifici ha Fino a quella brutta caduta dell'anno dopo, ma questa è un'altra storia.

Cinque anni fa avevo avuto l'opportunità di trascorrere 6 mesi, o un anno, in un paese straniero di lingua anglosassone (c.d. progetto Intercultura). Non ne ebbi il coraggio, non volli lasciare chi mi era accanto, non volli catapultarmi in una realtà a me estranea. Invece presi parte a un progetto comunitario del mio liceo. Trascorsi una settimana in Belgio assieme ad altri ragazzi provenienti da altri paesi d'Europa e assaporai per la prima volta cosa vuol dire conversare, fare amicizia, discutere e prendere decisioni importanti in una lingua non tua; far parte di qualcosa di più grande di noi, dove la diversità non si scontra, ma si incontra. In questo anno consolidai anche i rapporti con quelli che potrei definire i miei migliori amici di sempre.


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Ora sono nel bel mezzo del quarto dei miei anni di università. trascorsi ben più velocemente di 4 anni di liceo; e altrettante cose sono cambiate. Persone che vanno e che vengono, con un retroscena culturale diverso, interessi diversi e differenti modi di approcciarsi alla realtà. Ci sono persone che conosco, e che vedevo ogni giorno, con cui non saprei più di cosa parlare; al contrario, ho avuto modo di conoscere in brevissimi periodi di tempo persone con cui ho condiviso molto di più che con altre che frequento da anni.

Adesso, a parte correre e andare in palestra, non faccio nessuno sport vero e proprio. Il sogno di correre se l'è portato via quella caduta e, brevi riprese successive a parte, non mi sono più allenato in maniera costante. Dopo aver tentato inutilmente di riprendere, continuo a cercare uno sport che mi regali fatica, sudore, emozioni e gratificazioni come l'atletica leggera, e ancora non l'ho trovato.

Ora è quasi un anno e mezzo che vivo all'estero, all'inizio da Erasmus, in seguito da stagista. Non mi fanno più paura le distanze, anzi, nei limiti del possibile, più sono lontano da casa, meglio è. Continuo ad amare Roma, la mia famiglia e i miei amici di sempre, ma ho scoperto la bellezza di viaggiare e conoscere posti e gente nuova, di fare nuove esperienze e di fuggire da quella morte dell'anima rappresentata dall'abitudine. Ho imparato ad apprezzare cose che prima non amavo e a rivalutare persone e cose che già conoscevo. Tante cose sono cambiate in cinque anni.


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Per me, credo che abbiate capito che molto è cambiato; mentre però scrivevo quest'articolo, riflettevo su quanti come me avrebbero potuto pensarla in maniera diversa. Cinque anni possono essere un lasso di tempo considerevole per i giovani; una misura "normale" per chi è adulto; un periodo "insignificante", per chi è anziano. E' per questo che mi piacerebbe sapere tramite commenti, link a blog, link a twitter o facebook, post privati, link a dove vi pare, da voi, lettori di questo articolo, frequenti o occasionali che siate, ragazzi, vecchi, giovani dentro, rifatti fuori, chiunque di voi che abbia letto questo post, cosa è cambiato per voi in cinque anni; quali trasformazioni avete vissuto, sempre che ci siano state; quali emozioni avete provato, sempre che vogliate parlarne. Io sono sempre qua, e vi saluto (da ormai tre anni) con un consueto
Pulchra vobis;)
LuciusDay

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