Magazine Per Lei

Flashback di Dan Simmons

Creato il 14 aprile 2012 da Pupottina
Flashback di Dan SimmonsQuello che potrebbespaventarci di più è sicuramente un futuro non tanto lontano simile a quelloche ha immaginato e delineatoDan Simmons nelle pagine del suo romanzo, generefanta-thriller, Flashback.È un futurosviluppato, partendo da un’attenta analisi della società contemporanea,costantemente citata, descritta, analizzata in quelli che potrebbero essereipotetici errori che porterebbero verso la catastrofe finanziaria. Tutto sembradestinato a precipitare al punto che l’11 settembre diventerebbe un eventominore. Sembra assurdo ma l’opinione, l’idea di Dan Simmons, si evolve a talpunto, nella descrizione dei prossimi anni a venire, che ciò che proponepotrebbe realizzarsi, diventando la realtà dell’imminente futuro.Riuscite adimmaginare una moschea all’interno di Ground Zero? Riuscite ad immaginare che igruppi degli estremisti islamici si raddoppiano e si triplicano in pochi anni? Riuscitea credere che la religione più diffusa del pianeta diventi quella islamica eche lo stato di Israele non esista più?Il futuro,visionario e apocalittico, è dominato dalle guerre, dalla povertà, dalla cadutadell’umana civiltà ridotta alla tossicodipendenza con un nuovo farmaco, ilFlashback, che ha il potere di far rivivere il passato.
Flashback di Dan SimmonsIl presente è cosìdeludente per tutti che preferiscono rifugiarsi nel dolce oblio del passato,vissuto e rivissuto, ogni volta che uno lo desidera, grazie alla droga.Spiegato così,sembra un saggio di previsione del futuro, ma questo è solo il contesto in cuiè ambientata la storia. Il personaggio principale è Nick Bottom, un expoliziotto, ridotto alla tossicodipendenza dopo la morte dell’amata moglie. Perrivivere il forte sentimento, che provava per lei, e tutti i momenti felicidella sua vita, lui sceglie di rifugiarsi nel ricordo e nel passato, così comel’85% della popolazione mondiale. Il personaggio di Nick subirà un’evoluzione,durante il romanzo. Infatti, verrà scelto per indagare su un cold case, un casofreddo, la morte di un giovane ragazzo giapponese, Keigo, figlio del ricco epotente uomo d’affari, Hiroshi Nakamura, il quale vive su una collina, in unazona protetta di Los Angeles, quella che un tempo era occupata dal Getty Center.Non è solo unfanta-thriller quello di Dan Simmons. Questo libro racchiude più generi: ilpoliziesco per l’indagine e il mistero da risolvere; il noir per la crudezza dialcune immagini particolarmente violente e orrorifiche; il genere avventurosoperché non manca l’azione in questo scenario desolante e di collasso totaledella società; il romance perché Nick non è un uomo insensibile, ma una personache prova sentimenti d’amore per la moglie defunta, Dana, e per il figlio, Val,che vive con il suocero, avendone perso la patria potestà.Partendo dall’ideadi base che la fantascienza non è il mio genere, l’ho trovato un bel libro, ricco, anziricchissimo di spunti interessanti per riflettere su ciò che va e non va nellasocietà, nelle singole persone, e quelle che potrebbero essere le possibiliconseguenze delle azioni di oggi in un ipotetico ed imminente futuro. Spaventa unfuturo così. Devo essere sincera. Si vorrebbe non doverlo vivere … maleggendolo vi stupirà. Scommetto che anche voi non ci avete mai pensato.Ve lo avevo segnalato QUI. VOTO 8,5
*** AVVISO SPOILER ***Chi non ha lettoquesto libro ed ha intenzione di farlo, noncontinui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti,unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Flashback di Dan SimmonsUn grande Dan Simmons! Un uomo con una mente grandiosa, una fervida immaginazione visionaria e distopica! Un romanzo cheracchiude un sacco di generi ed una copertina che non lasciano sperare nientedi buono per il prossimo futuro. I capitoli sonointerminabili e a volte si è costretti a lasciarne uno a metà, mentre è belloconcedersi il tempo di leggerne uno per intero. Ma, nonostante questo fastidio,vedrete che quel capitolo lasciato in sospeso, con tutto ciò che vi venivaraccontato, tornerà a frullarvi, anche inconsciamente, nella testa, lasciando unaleggera inquietudine e la tacita domanda: “Potrebbe davvero accadere?”Le vicende deipersonaggi di questo fanta-thriller riescono ad entrarvi dentro e vi fannoriflettere sui rapporti umani e su come sia difficile sopravvivere ad un dolore, ad un lutto.L’indagine che Nick accetta di seguire e risolvere (unico motivo per cuiverrebbe pagato) si mescolerà con la sua vita. Da subito inizia ad avere deisospetti. Gli è stato affiancato un giapponese, Sato, del servizio di sicurezza delricco governatore giapponese e irapporti non sono propriamente rose e fiori, anche perché lo scopo di Nick, inquesta indagine, essendo un tossicodipendente, è quella di farsi gratuitamentedi Flashback per poter rivivere i suoi ricordi felici. Infatti, alterna una visionedel passato della scena del crimine a quelle della sua vita familiare. Il dolore,nel ricordo, mantiene la sua intensità e più soffre e più ne restaattanagliato. La perdita della moglie l’ha ridotto alla dipendenza da Flashbackcon la conseguente perdita del lavoro e di ogni diritto su suo figlio, Val, ilquale ormai è cresciuto con il nonno, il padre di Dana, che da sempre provaodio per Nick e la sua condizione. Val, crescendo in questo ambiente familiare,scandito dall’odio e dalla povertà, oltre agli effetti che ha su di lui il degrado della civiltà, non hapotuto evitare di farsi coinvolgere da un gruppo di teppisti in una “flashgang”.L’indagine e l’analisidei rapporti familiari fra Keigo e Hiroshi Nakamura portano Nick a ripensare alsuo modo di vivere lontano dal suo di figlio. Questo pensiero, la malinconia e l’ansiadi recuperare il rapporto con un figlio che non ha mai avuto modo di conoscereveramente gli faranno desiderare di cambiare e, infatti, gradualmente inizianoa riavvicinarsi, seppure il nonno non approvi. Le scoperte relative alla mortedi Keigo, che iniziano a far luce sul caso, gli fanno desiderare di tornare avivere veramente e di farlo anche per l’amore che prova verso il figlio. Scopresoprattutto che essere vivi significa provare dolore. Non lo si può evitare. Mapermette anche di crearne nuovi di ricordi felici. Infatti, concedetemi unacitazione, “essere vivi significa avere la forza di affrontare il dolore e laperdita e trovare qualcosa di reale per superarlo e andare avanti”.
Voi l’avete letto? Viè piaciuto?Vi piacciono igeneri distopico e fanta-thriller?Vi piacerebbe poterrivivere esattamente i ricordi più belli, a comando ed ogni volta che lodesiderate?Se la vita va male,è giusto rifugiarsi nel passato e non dare modo all'esistenza ditornare ad essere lieta e felice?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :