MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE 2011 20:37 - PRISMANEWS
Oggi, mercoledì 23 novembre, alcuni partecipanti delMovimento Indignati di Roma, da circa una settimana accampati alle terme di Caracalla, hanno organizzato un flashmob davanti all'ambasciata egiziana per manifestare la solidarietà alla popolazione delCairo.
La manifestazione, partita ancora una volta da Piazza Tahrir il 20 novembre, è stata brutalmente e nuovamente repressa nel sangue e nella violenza dalla polizia. Fino ad ora si registrano quattro morti e molti feriti, soprattutto a causa dei lacrimogeni e dei proiettili di gomma utilizzati contro i manifestanti. Gli indignati romani dichiarano di "unirsi al grido di libertà e giustizia del popolo egiziano" a cui attraverso l'atto simbolico di oggi, lanciano la propria solidarietà e vicinanza.
Davanti all'ambasciata egiziana, a Villa Ada, dopo aver trascinato e gettato un “cadavere” su sacchi della spazzatura, gli Indignati si sono buttati a terra, morenti, al grido "freedom!". Il flashmob, dichiarano in un comunicato stampa gli Indignati, "ha voluto rifarsi ad un video, agghiacciante ma tristemente reale, trasmesso da alcune emittenti web, che riprendeva un cadavere di un uomo trascinato da un poliziotto e gettato tra cumuli di immondizia, per strada. Con questo atto simbolico noi denunciano il massacro ad opera delle forze dell'ordine egiziane, quale crimine contro l'umanità, esprimendo l'indignazione verso una violenza inaccettabile, che sta dilagando in Egitto e nel mondo".
"Gli indignati romani- continua il comunicato -che da oltre sei mesi lavorano attivamente sul tema della nonviolenza, dei beni comuni, della necessità di riappropriarsi di uno spazio reale di confronto tra i cittadini, con il flashmob di oggi esprimono anche il sostegno e la vicinanza ad altre piazze del mondo dove, da settimane, si stanno organizzando presidi e proteste contro questo sistema economico, politico e sociale, non più rappresentativo di una giustizia e di un'equità propri di una civiltà davvero democratica ed evoluta. Il movimento degli indignati, nonostante si organizzi localmente attraverso assemblee cittadine, si riconosce in una sensibilità globale, che si sta esprimendo con sempre maggiore forza e partecipazione, in moltissime piazze del mondo.
A Roma, e in altre piazze indignate d'Italia, rimane salda la volontà di continuare a lanciare segnali forti, ma sempre pacifici, contro la brutalità della violenza, davanti alla quale non è più possibile rimanere indifferenti".