Ecco la mia rubrica MilleOrienti pubblicata sul numero di maggio del mensile Yoga Journal. Buona lettura.
“Immobilità e flessibilità, tensione e morbidezza: sono polarità solo apparentemente contraddittorie, che in realtà si manifestano l’una nell’altra, secondo il ben noto principio taoista dello Yin-Yang. L’importante è acquistare fluidità nel passaggio continuo da un polo all’altro. Una fluidità che non è soltanto fisica ma anche mentale.
Facciamo l’esempio del gioco fra rigidità e flessibilità nella pratica del Tai Chi Chuan. Il praticante non deve mai tenere le mani totalmente morbide – perché questo trasgredirebbe le giuste proporzioni del movimento – ma nemmeno totalmente rigide durante una posizione di attacco, perché questo potrebbe provocare una carenza di equilibrio. Un esercizio di percezione Yin-Yang consiste nell’indurire il palmo di una mano fino al massimo durante l’estensione di un gesto, e ammorbidirlo al momento della massima ritrazione. Lo scopo è l’affinamento della nostra percezione, per imparare a fluire dallo Yang (principio di sostanzialità e solidità) allo Yin (il suo contrario), e viceversa. E’ un movimento circolare. Non a caso, tutti i movimenti del Tai Chi sono costituiti da circoli e linee curve, non rette. Fluire – cioè saper essere flessibili – nel passaggio fra il “pieno” e il “vuoto”.
Saper dosare vuoti e pieni, passare con fluidità “dal Nulla al Qualcosa e viceversa”, è secondo il Taoismo uno dei segreti della vita armoniosa. Sul piano esistenziale, il Taoismo sottolinea l’importanza del cambiamento continuo e insegna ad evitare ogni rigidità comportamentale, come ogni pensiero determinato da standard che qualcuno magari ritiene immodificabili.
Flessibilità, fluidità, cambiamento”.