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Flight: robert zemekis torna ad alta quota

Creato il 06 maggio 2013 da Capitanoclaudio @sarasiniclaudio

FLIGHT (USA, 2012)

Un film di Robert Zemeckis

Con Denzel Washington, Kelly Reilly, Don Cheadle e John Goodman

Il grande cineasta americano Robert Zemeckis è tornato, a ben dodici anni di distanza, a girare un film “dal vivo”. Dopo il riuscito Cast Away (anno 2000), i successivi lavori del regista erano stati girati con la particolare tecnica della Motion Capture, sperimentata per la prima volta con Polar Express e poi proseguita con La leggenda di Beowulf e A Christmas Carol. La tecnica della Motion Capture consiste nel digitalizzare i movimenti e le espressioni dei vari attori sino ad ottenerne delle immagini virtuali che poi vengono elaborate al computer per la realizzazione del film. Il prodotto finale è simile ad un cartone animato, ma esageratamente più realistico. Sebbene non si voglia sminuire l’importanza del lavoro fatto da Zemeckis in questo ambito sperimentale, era davvero tempo per noi spettatori di poter finalmente tornare ad ammirare una sua opera “classica”. E non c’era miglior occasione di Flight, un robusto dramma tratto da una storia vera.

Il film narra la brutta avventura di Whip Whitaker, un esperto pilota di linea che durante un volo, a seguito di un pesante danno meccanico, è costretto a manovre fuori dal comune e ad un atterraggio di emergenza in una zona di campagna. Grazie al sangue freddo e all’abilità del pilota ben novantasei delle centodue persone presenti sul velivolo riescono a salvarsi. Ma la storia è solo agli inizi, perché ben presto le indagini sull’accaduto riveleranno la dipendenza di Whitaker dall’alcool e da esami clinici eseguiti immediatamente dopo l’incidente si scoprirà che anche durante il volo il pilota era ubriaco. Molte sono le ombre che quindi vengono gettate sull’eroe, molti i dubbi e le perplessità. Dopo la spettacolare e tesissima ricostruzione dell’incidente aereo, il film si basa successivamente sul dramma personale del protagonista, un alcolista senza alcuna volontà di guarire e uscire da quel tunnel. Gli stratagemmi messi a punto dall’avvocato di Whip per dimostrare al processo che egli non era ubriaco la mattina del volo fatale, cadranno miseramente di fronte alle domande che il capo degli investigatori della NTSB rivolgerà al pilota durante l’udienza; domande alle quali risponderà con un ammissione di colpa, dichiarando non solo di essere alcolista, ma anche che durante il volo oltre ad essere ubriaco era persino drogato.

FLIGHT: ROBERT ZEMEKIS TORNA AD ALTA QUOTA

Ad interpretare il pilota/eroe maledetto troviamo un intensissimo Denzel Washington, che dopo tante pellicole certamente non indimenticabili, torna con un ruolo di serie A in un film importante. L’attore rende al meglio le luci e le ombre di un personaggio ambiguo; salvatore di molte vite ma distruttore della propria. Un eroe sempre e costantemente sul baratro della perdizione.

Il film non è sicuramente il capolavoro di Robert Zemeckis, premiato con l’Oscar nel 1995 per Forrest Gump, ma ci restituisce finalmente il regista che conoscevamo e che un po’ ci mancava, capace di raccontare storie che avvincono, emozionano e fanno riflettere. Peccando forse di tradizionalismo speriamo quindi che Flight non sia semplicemente una piccola e bella parentesi tra una sperimentazione e l’altra. I meccanismi della Motion Capture sono ormai ben avviati, potrebbero essere tranquillamente lasciati ad altre mani.


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