In bilico tra il lecito e l’illecito il progetto Frontier presenta artisti di fama internazionale, in un vero e proprio lifting artistico della città di Bologna
Inoki – Bologna by night
Elisa Daniela Montanari. Il progetto organizzato dall’associazione culturale ALL WRITE, finanziato dal Comune di Bologna e dalla provincia Emilia Romagna, è curato dai critici Fabiola Naldi e Claudio Musso, con la collaborazione di Dado. Il programma si articola in due fasi: una iniziata il 18 Giugno con termine ad Agosto che vede impegnati 13 artisti di fama internazionale nella realizzazione di altrettanti “pezzi” su muri di grandezza monumentale; l’altra si svolgerà a Gennaio 2013 e prevederà un congresso di respiro internazionale sull’arte di strada, da svolgersi al Mambo – Museo di Arte Moderna di Bologna.
In questa prima fase sono coinvolti otto artisti italiani: Hitnes, Etnik, Dado, Eron, Joys, Cuoghi Corsello, Rusty, Andreco e cinque stranieri: Phase II, Does, Honet, M-City, Daim che si alternano per le vie dei quartieri di San Vitale, San Donato, Porto e Navile. “Prerogativa dell’iniziativa è ribaltare il concetto di centro, per questo motivo, oltre che per quello più pratico della mancanza di supporti adeguati dentro le mura, abbiamo scelto di concentrare i lavori e le opere fuori dal centro storico” affermano i curatori.
L’iniziativa FRONTIER è pensata appositamente per fungere da naturale continuazione a un progetto realizzato quasi trent’anni fa. Correva l’anno 1985 quando la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, l’odierno Mambo, ospitò al suo interno un’esposizione chiamata LINEA DI FRONTIERA- NEW YORK GRAFFITI, curata da Francesca Alinovi e ideata per mostrare al pubblico i risultati artistici dei più importanti Writer americani, chiamati “Scuola di New York”.
Il nuovo “museo a cielo aperto”, con le sue tredici opere permanenti, ospita i rappresentati dei vari filoni che hanno portato il Writing e la Street Art ai risultati odierni, fornendo una piccola rassegna di quelle che possono essere le soluzioni adottate dalle due discipline. Il Writing, storicamente precedente alla Street Art, nasce a Philadelphia e a New York tra gli anni Sessanta e Settanta, da un’esigenza intrinseca dell’essere umano: lasciare un segno del proprio passaggio. Gli albori di questa disciplina è infatti la “Tag”, il nome d’arte dell’autore, reiterata su ogni superficie. La scrittura e la lettera si sono trasformate nel tempo e sono divenute oggetto di un’attenta ricerca che le hanno convertite in un virtuosismo grafico sempre più complesso. La Street Art, disciplina più recente, racchiude sotto la propria etichetta diversi stili e metodi, Aerosol Art, Stencil, Poster Art, Wall Painting, accomunati tra loro da un contenuto che affronta temi sociali, antropologici, economici sempre con uno stile figurativo. L’immediatezza con cui riesce a trasmettere il messaggio e i temi attuali che affronta hanno permesso una larga diffusione di consensi tra la popolazione. La Street Art è la più amata tra le due discipline, proprio per la sua facile comprensione e la seduzione del suo stile, spesso così colorato e a volte declinante nel fumetto, anche se il Writing si può ritenere artisticamente più complesso e dotato di una ricerca artistica più impegnativa.
Nulla a che vedere, naturalmente, con gli scarabocchi o le scritte vandaliche, ciò di cui si sta vestendo Bologna in questi giorni, è vera arte.