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Follia, neo-orientalismo e carte truccate.

Creato il 10 aprile 2012 da Gianlucaweast @gianlucaweast
Una lettrice, su Facebook, mi chiede che cosa ne pensi, io, del polverone suscitato dal testo di Guenter Grass che ha per argomento la potenza nucleare israeliana confrontata alle velleità radioattive dell'Iran e più' in generale alla "già precaria pace nel mondo". Pensavo di potermela cavare facendo all'incirca sembianza di nulla. L'argomento non mi entusiasma.
Rispondo allora sinteticamente: voglio andare controcorrente, lasciando agli altri la discussione sui torti e le ragioni, la rabbia e l'incredulità, la soddisfazione e il consenso riscontrati dal testo. Segnalo il passaggio finale, nel quale Grass scrive di una "vom Wahn okkupiert(e) Region" nella quale i popoli vivrebbero (vivono, dice Grass) "dicht bei dicht verfeindet". Mi appassiono agli aspetti che gli altri trascurano.
La "follia" occuperebbe, stando al premio Nobel per la letteratura tedesco, questa regione del mondo (il Medio Oriente). Riconosciuti tutti come pazzi andrebbero anche riconosciuti tutti come non sottoponibili a giudizio. Cio' che confuterebbe quanto Grass scrive nel suo testo: il suo intento di indicare delle responsabilità. I pazzi sono -  per definizione - irresponsabili, non giudicabili né tantomeno processabili. E' qui, in questo passaggio, che Grass cade vittima di una visione neo-orientalista del Medio Oriente. Un neo-orientalismo (per il significato di "orientalismo"vedi i testi dello scrittore palestinese Said) che riducendo la violenza che in Medio Oriente si consuma a follia, esalta i torti degli uni (pazzi) e ridimensiona i diritti degli altri (pazzi anche loro), e viceversa. E' un criterio inaffidabile, perché manipolabile secondo il punto di vista al quale si sceglie di aderire.
Insomma, se la follia sostiene, come sembra credere Grass, la corsa all'atomica iraniana e soprattutto la gelosa salvaguardia dell'atomica israeliana, la stessa follia deve per forza e per logica essere alla base di altre non  trascurabili questioni: delle rivendicazioni palestinesi, di chi fra i palestinesi sceglie la lotta armata o di chi invece crede all'azione pacifica, così come di chi, fra gli israeliani, vuole costruire colonie su colonie o chi, invece, è animato da sincere inquietudini e dal desiderio di convivere. Se sono tutti pazzi, allora nessuno è davvero responsabile, rinviabile a giudizio, perlomeno a quello della storia.  Il Medio Oriente non è occupato dalla follia. I popoli non sono "verfeindet" (nemici) per pazzia. Non credo nemmeno che siano davvero nemici in Medio Oriente, i popoli. Non credo in sostanza a questa visione neo-orientalista, che culla il mito di popoli sanguigni, reattivi (più che riflessivi), teste calde. Se accetti che sia la follia a regnare su tutto rinunci a individuare le cause vere all'origine della realtà. Il Medio Oriente è un tavolo da gioco. Attorno al quale, concentratissimi, giocatori occulti (ma nemmeno tanto) si affrontano fra bluff, carte fortunate e carte truccate.

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