Magazine Cucina
Il tema che svilupperemo nelle prossime 5 settimane è quello del riciclo delle uova di cioccolato che in questo momento stanno cominciando ad accumularsi nelle nostre case e che a Pasqua abbonderanno; solo che quest'anno la Pasqua viene davvero tardi, con maggio alle porte, il caldo che incombe e tanto, tantissimo cioccolato da smaltire.
E cosa c'è di meglio, quando si è sommersi da un mare di... cioccolato, che aggrapparsi al salvagente lanciato dalle (st)Renne?
La meccanica è la solita: lunedì Ale e Dani ci stupiscono (e ci mandano pure in crisi) con ricette innovative, martedì Annalù e Fabio ci fanno sbavare grazie alla Montersinite che li attanaglia, mercoledì ci delizia Stefania con creazioni da porca figura rigorosamente gluten-free, giovedì Flavia trasforma i lapilli dell'Etna in delizie per il palato e venerdì io mi arrabatto per non sfigurare davanti a cotanti predecessori. Per Pasqua il pdf con tutte le ricette sarà pronto e a voi non resterà che scaricarlo... e mettervi all'opera! :-D
La ricetta che propongo oggi è di Paul A. Young, un Maître Chocolatier di fama mondiale il cui libro, "Avventure al cioccolato", dovrebbe trovare posto nella libreria di ogni chocolate-addict che si rispetti.
[Giuro che non mi paga per fargli pubblicità.
Non sa nemmeno che esisto.
(E non sa neppure che un giorno io e lui ci sposeremo quindi per favore non diteglielo, ché voglio fargli una sorpresa!) ;-D]
Se amate l'accoppiata cioccolato-menta, di sicuro adorerete l'abbinamento del Nettare degli Dei con il basilico che un pochino la ricorda, ma che è molto più delicato e a mio avviso decisamente migliore, provare per credere. E' stato proprio mentre stavo mangiando uno di questi fondant che ho deciso di sposare Paul A. Young, perché un uomo capace di creare una simile meraviglia è sicuramente in grado di rendere la vita un'avventura affascinante e indimenticabile (e se fallisce, beh... ci si può sempre consolare con le sue eccezionali creazioni!).
Secondo la collaudata Legge di Murphy, nel fondant che sono riuscita a fotografare la ganache al basilico è fuoriuscita dai lati del tortino e sembra essere una salsa a specchio; voi siete molto più bravi di me e riuscirete sicuramente a farla rimanere dentro... (io c'ero riuscita nelle versioni che si sono miseramente afflosciate sul piattino e che "mi è toccato mangiare"...). In ogni caso vi assicuro che questi fondant sono assolutamente sublimi.
FONDANT DI CIOCCOLATO CON GANACHE AL BASILICO
Da Paul A. Young - Avventure al Cioccolato - De Agostini
Per 4 pezzi
Per i fondant:
85 g burro
75 g cioccolato fondente dei Caraibi al 66%, spezzettato
75 g zucchero di canna semolato
70 g farina 0
3 uova medie
1 pizzichino-ino-ino di sale
burro e farina per gli stampi
Per la ganache al basilico:*
200 g cioccolato bianco
100 g panna
15 g foglie di basilico fresco
* Io consiglio di dimezzare tranquillamente queste dosi: avrete comunque ganache abbondante per altri 4 fondant.
Per prima cosa preparare la ganache, che deve riposare prima dell'uso.
Portare lentamente a ebollizione la panna con il basilico. Togliere dal fuoco, frullare e versarla sul cioccolato bianco spezzettato, lavorando con una frusta. Trasferire la ganache in un contenitore con coperchio, farla raffreddare a temperatura ambiente, poi metterla a rassodare in frigorifero. Suddividerla in palline, che saranno conservate in frigo fino al momento dell'uso.
Preparare i fondant: far sciogliere il burro a fuoco dolce, aggiungervi il cioccolato fuori dal fuoco e mescolare bene finché si è sciolto.
Sbattere leggermente le uova con lo zucchero e unirle al composto di cioccolato, quindi lavorare bene con una frusta. Aggiungere la farina e il sale e lavorare fino a ottenere un impasto liscio.
Imburrare e infarinare 4 stampini tronco-conici (io ho usato quelli del babà, alti 7 cm, diametro superiore 7 cm e diametro inferiore 5 cm) e riempirli per 1/3 con il composto, poi metterli a rassodare in frigorifero per 30 minuti. Toglierli dal frigo, adagiare una sfera di ganache su ognuno e coprire con il restante impasto.
Infornare nel forno preriscaldato a 180 °C per 9 minuti**, senza aprire il forno durante la cottura. Sformarli sui piatti individuali e servirli accompagnandoli con gelato alla crema o con una crème fraîche ben fredda.
**Ecco, sui tempi di cottura non concordo, ma credo dipendano dalle dimensioni degli stampini, che nel libro non sono precisati: per i miei (quelli da babà alti 7 cm, diametro superiore 7 cm e diametro inferiore 5 cm) ci sono voluti 15 minuti, altrimenti rimanevano troppo morbidi e si spetasciavano al momento di sformarli. Niente di grave, per carità, sono squisiti lo stesso, ma assolutamente infotografabili... e impresentabili a una cena formale (ma se la cena è informale e siete in confidenza con gli amici, le grasse risate sono garantite). ;-)
Credo che 9 minuti vadano bene per gli stampi da muffin, in ogni caso consiglio di fare delle prove prima di presentare questo raffinato dessert a una cena formale. In ogni caso la porca figura è assicurata, in senso letterale o lato... :-D
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