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Fondazione di Nerviano senza stipendi. La Regione riuscirà a salvare il centro oncologico presieduto dal 2008 da A. Sciumè

Creato il 06 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ecco il prezzo del malgoverno, degli scandali, delle strane comparse di enti religiosi che vendono il Viagra. La Regione Lombardia non è più in grado neanche di dare sicurezza a una Fondazione come quella di Nerviano, un grande centro di ricerca oncologica. L’articolo del Nuovo, un giornale on line, non nomina il presidente Alberto Sciumè, in carica dal 2008. Forse qualcosa saprà. Ma il peggio è legge di stipendi che non arrivano e di strane manovre in nome di Dio e della Madonna. I soldi se li sono divorati in Regione e le preghiere non bastano più.

Precari eccellenti: senza stipendi il Centro antitumorale di Nerviano

Una degli istituti di ricerca oncologica più importanti d’Italia non ha pagato il mensile di giugno. Mancano i fondi per portare avanti i progetti, il debito è di duecento milioni e la Regione Lombardia, già travolta dagli scandali della sanità, non interviene. Le banche pronte a tagliare i finanziamenti

Katja Schneider

I dipendenti del Nerviano medical sciences non hanno ricevuto l’ultimo stipendio
NERVIANO (Milano) – Ormai più che un rischio è un’abitudine. Quella di non sapere cosa si farà il giorno seguente, e di poter vedere i propri progetti bloccati da un momento all’altro per mancanza di fondi, è la quotidianità per gli oltre cinquecento ricercatori di Nerviano medical sciences, il centro di ricerca oncologica più importante d’Italia di cui però in troppi sembrano non accorgersi. A causa di un debito di quasi duecento milioni di euro e delle nubi sempre più nere che insistono sui vertici della Regione Lombardia – che recentemente è diventata l’azionista di riferimento di Nms trasformandola anche in fondazione biomedica -, le banche stanno infatti vagliando l’ipotesi di interrompere il credito nei confronti della società in assenza di garanzie sufficienti.

STIPENDI BLOCCATI – In attesa di capire cosa succederà, è arrivata la prima doccia fredda per i dipendenti del centro di ricerca: niente stipendio di giugno nè quattordicesima. Per non parlare dei progetti che vengono portati avanti senza un’orizzonte concreto. Insomma, nonostante abbiano un contratto a tempo indeterminato, i ricercatori di Nerviano possono definirsi precari a tutti gli effetti. Condizione che, peraltro, a loro non è nuova. Da anni il Nerviano medical sciences è al centro di un gioco di scatole cinesi che di certo non sta giovando alla ricerca per la realizzazione di farmaci antitumorali.

SOSPETTI PASSAGGI DI PROPRIETÀ E VIAGRA – I primi problemi erano sorti all’inizio degli anni Duemila, quando Pharmacia&Upjohn, che ne deteneva la proprietà, la cedette all’austriaca Pfizer. Questa, due anni dopo, la lasciò curiosamente a titolo gratuito ad un ente religioso, la Congregazione dei figli dell’immacolata concezione. Passaggio che fu alquanto chiacchierato per uno dei farmaci che il centro produceva: il Viagra. Il netto contrasto fra i dettami della Chiesa – a cui appartiene la Congregazione – e il boom di mercato che suscitò quel farmaco non passò inosservato. Ma, visto che a caval donato – senza scucire alcun centesimo – non si guarda di certo in bocca, la Congregazione continuò a gestire Nms. Difficile pensare di riuscire però a mantenere un centro che costa oltre un milione di euro al mese. E così ecco la crisi, quella che non fa dormire sonni tranquilli a tutti i ricercatori che danno l’anima per far compiere un passo in avanti alle cure contro il cancro. Alla fine di maggio del 2009 il salvataggio da parte di Governo e Regione. Quest’ultima acquisisce la società. La Congregazione esce di scena, i problemi no. Ora la situazione torna ad essere complicata. E il futuro più nero.

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