Dieci scuole d’infanzia non statali, tutte cattoliche, chiedono di rinnovare il convenzionamento con il Comune di Savona: un’operazioncina che consentirà loro di ricevere finanziamenti regionali per 33.670 euro per il solo anno 2012, poi arriverà anche la quota del 2013, più corposa visto il periodo d’apertura delle scuole. Si può essere in crisi, essere contestati in piazza dagli studenti e dai giovani precari o senza lavoro, ma i soldi per la attività non statali, anzi riferibili alla Chiesa cattolica ci sono sempre, non mancano mai. E’ una costante infallibile. “Senza oneri per lo Stato” dice la Costituzione ma non importa. Il problemino si supera, il modo si trova sempre. Creata la circolazione di denaro dalla fiscalità generale alle Regioni e poi dai Comuni alle scuole, con rette pagate dalle famiglie e onerosi finanziamenti per lo Stato e gli enti locali, ci si può domandare che cosa potrebbero fare i servizi sociali se ricevessero i fondi versati invece alle scuole non statali, che dovrebbero essere così libere da non ricevere fondi statali. Invece nulla tutela i servizi sociali, che annaspano in tutta Italia di fronte alle nuove povertà e fragilità sociali. A Savona il Comune però ha tutta l’aria di considerare male chi pone qualche dubbio in questo marchingegno aspirasoldi!
Accade a Savona (clicca qui per leggere la delibera di giunta) come ovunque.