Ieri a Torino la pioggia è caduta fitta per tutto il giorno, allagando la pista dello stadio Primo Nebiolo e rendendo pesante il suo prato. Ma non è stato certo un po’ di fango a fermare l’allenamento dei Giaguari Torino, proiettati verso la sfida di domani sera contro i Seamen Milano. Una formazione che in Italia è seconda soltanto a Parma, come spiega Davide Cacciolatto, giovane giocatore della linea difensiva giallonera: “sarà un match difficilissimo, la loro difesa è un muro ed è composta da diversi giocatori nel giro della nazionale; il loro attacco invece può contare su un quarterback di primo livello. Ma abbiamo studiato a fondo i loro giochi, le loro formazioni e disposizioni in campo; non partiamo certo battuti”.
Per preparare l’incontro di domani (kick off ore 18) i torinesi hanno avuto tre settimane lontani dalle competizioni. Davide è tra i cinque Giaguari che nel week end del 10-11 maggio ha partecipato al raduno azzurro di Viterbo, concluso con il test match contro Siena Heights University. “Un’esperienza fantastica, in cui ci siamo confrontati con ragazzi provenienti da tutta Italia. È stato molto bello anche sentirsi accolti dai più “grandi” e guadagnarsi un posto da titolare per la partita contro gli americani”.
Un bel traguardo, indipendentemente dal risultato finale: “la sconfitta era preventivata perché conoscevamo il valore tecnico e atletico dei nostri avversari. Io per esempio mi sono trovato di fronte due autentici “monoliti”; è stato difficile, ma anche molto divertente”. La ricetta per migliorare il livello del football italiano è chiara: “bisogna allargare la base dei praticanti, allenarsi tanto e far conoscere la spettacolarità questo gioco attraverso tutti i canali di informazione. A livello di nazionale siamo un gruppo giovane, giocando insieme miglioreremo con il tempo”.
Negli occhi e nella voce di Davide Cacciolatto si legge la sua passione per il football, intrapreso sei anni fa proprio con i Giaguari Torino. “Cominciai a settembre e un mese dopo fui buttato nella mischia; non conoscevo neppure le regole” scherza il 20enne torinese, “nel primo campionato non vincemmo neppure una partita, nella stagione successiva tre vittorie e tre sconfitte, quella dopo i quarti di finale dei playoff; infine, le due semifinali degli ultimi due anni. Crescere con i miei compagni e guidare il gruppo under 19 da capitano è stato un onore”. Nella carriera del giovane talento di sangue giallonero figurano anche diverse esperienze in nazionale giovanile, tra cui i Campionati Europei giocati cinque anni fa a Roma.
A dicembre i Giaguarini mancarono il superbowl per mano dei Seamen. Domani Davide proverà a prendersi la personale rivincita e come sempre sarà in prima linea per contrastare i forti attaccanti avversari e impedire al quarterback di lanciare un compagno. “Il mio è un lavoro “sporco” e per i non addetti ai lavori passa spesso inosservato. Ma amo il mio ruolo, è decisivo per il resto del team e determina quasi sempre l’esito delle partite”.