Dopo la vittoria abbastanza prevedibile della Danimarca che accede alla finalissima sconfiggendo anche la repubblica Ceca 34-0, l’Italia gioca la partita più dura di questo torneo contro la Gran Bretagna.
Il punteggio finale parla di una partita di difese dominanti. L’attacco Azzurro, soprattutto il QB Monardi, non sempre all’altezza delle giornate migliori, ha fatto soffrire fino alla fine il pubblico delle grandi occasioni. Gli autori dei punti italiani, il multitasking Stefano Di Tunisi che in questi giorni lavora solo di piedi e il wr Gabriele Arioli, hanno finalizzato quanto possibile nei primi 3 quarti, tenendo l’Italia a ridosso, poco sopra o poco sotto gli avversari, tenuti a bada da una difesa che ha sbagliato davvero poco. A 4 minuti dal termine la zampata dei leoni di oltremanica. Conroy riceve un lancio corto nel mezzo e comincia a seminare i nostri, fermandosi solo oltre la goal line.
La partita è compromessa, il possesso successivo non porta nessun risultato, ma anche l’Inghilterra non mantiene il possesso. Con meno di un minuto da giocare, il QB Monardi si sveglia dal torpore e in meno di un minuto viviseziona la difesa britannica. Mentre la sideline inglese passa dai festeggiamenti al panico, la palla si riposiziona rapidamente. Prima Panzani, poi 2 volte Rocky (nomen omen) Ciasulli si caricano la nazionale sulle spalle fino alle 4 Yard avversarie. Il vigorelli è esploso, ormai ci credono tutti. Ne mancano 4. Gli inglesi cercano di riordinare le idee, l’Italia deve per forza andare in TD. Come dice il proverbio non c’è 2 senza tre. Rocky si sgancia, si volta e dopo la ricezione allarga le braccia per volare sul nuovo boato del pubblico. Di Tunisi calcia tra i pali per il 20-16. Kickoff, manca un niente ma bisogna tenere ancora. Il ritornatore britannico sbatte contro un compagno, perde tempo, viene fermato. La difesa arretra e aspetta il lancio lungo.
E il lancio lungo arriva. La maglia del ricevitore è blu, le mani che lo prendono quelle di Forlai. Adesso è finita. L’Italia va in finale a giocarsi la promozione all’elite del football europeo. Salti abbracci risate occhi lucidi, complimenti meritatissimi agli avversari. Tricolori che sbucano un po ovunque. Nel nostro mix c’era quel pizzico di esperienza in piu, ci ha fatto comodo contro dei durissimi giovani Inglesi. Ancora un ostacolo, la Danimarca, da affrontare sabato. Come non esserci?