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La trama (con parole mie): approfitto del ponte pasquale imminente e del weekend per dare inizio a quella che spero possa diventare una sorta di rubrica del Saloon, un racconto di vita vissuta che passa dalle visioni che normalmente affronto e racconto da queste parti per giungere fino alle emozioni che l'arrivo e la presenza del Fordino continuano a darmi, rigorosamente guidato da un flusso di coscienza come quello che mi fece picchiare su questi tasti tra lacrime e Southern Comfort la notte in cui nacque, ormai più di due mesi or sono.
Dunque, per questa volta, niente film, voti o recensioni, ma soltanto quello che sta dentro - e dietro - il mio vecchio bancone di legno dove continuano a passare copiosi i drink per me e per voi.
Ero sdraiato sul divano, l'altra sera, con l'episodio otto della nuova, tostissima stagione di Spartacus - puntata chiave, tra l'altro, ed inizio della fine per la ribellione del trace che ha infuocato gli animi degli schiavi contro il colosso romano - a scorrermi davanti, secondo cuba alla mano ed il Fordino a dormire della grossa sul petto, in attesa del latte alla spina della buonanotte, ripensando alla giornata che aveva portato casa Ford alla prima visita di controllo ufficiale del piccolo, quella oculistica, andata alla grande ed ennesima dimostrazione della tranquillità che questo nuovo, meraviglioso abitante del Saloon continua a dimostrare a noi decisamente caotici - anche in positivo - genitori.
Non ho memoria di quello che provavo ai tempi in cui anche io avevo la sua età - ma chi ce l'ha, in fondo!? - eppure le immagini degli ex gladiatori pronti a dare la vita per la loro causa stuzzicavano il pensiero che non c'è nulla che non potrei fare per proteggere questi cinque chili in aumento, l'esserino sbavante dai primi sorrisi ed onomatopee che tra meno tempo di quello che potrò pensare finirà per fare impazzire me e Julez rientrando troppo tardi e dandoci senza troppi fronzoli dei rompipalle quando interverremo in proposito.
E mentre il mio respiro ed il suo giocavano a rispondersi come se si stessero conoscendo - che poi è la stessa cosa che stiamo facendo noi stessi giorno dopo giorno in quanto padre e figlio - pensavo a quanto curioso sia il ribaltamento di ruoli che avviene nel corso della vita, dall'essere presi in braccio al prendere in braccio, per tornare ad essere sorretti di nuovo, come in una sorta di 2001 in cui il tempo si avvolge e la prima infanzia e gli ultimi scampoli di vecchiaia finiscono per intersecarsi come due ingredienti di un cocktail che lascia che i colori si sfiorino senza mescolarsi.
Poi, di colpo, senza lasciare che i massimi sistemi s'impadronissero troppo del sottoscritto - anche perchè l'alcool, nel mio caso, porta ad un panesalamismo più estremo del solito, lontano dai filosofeggiamenti -, ho semplicemente deciso di godermi il momento, sentire il Fordino appoggiato su di me come se il petto mezzo tatuato fosse il posto più comodo, caldo e sicuro del mondo, pensare a quando potrò - sempre che voglia - ascoltare con lui Warren Zevon - che in questo periodo è tornato prepotentemente nella mia vita a suon di Lawyers, guns and money e Mohammed radio - o rivedere le vecchie serie che, ai vecchi tempi, avevano conquistato me e sua madre proprio come il suddetto Spartacus.
Non saprei descrivere l'emozione di istanti come questo con parole adeguatamente grandi, dunque abbasso il livello e trasmetto questa sensazione fantastica affermando che il Fordino è l'unica persona - anche più di Julez, o me stesso - che non potrà mai farmi fare un passo indietro neppure quando mi vomiterà, piscerà o qualsiasi altra secrezione "à" su di me, e a scapito delle prime cacche davvero soffocanti che ultimamente ci regala nulla di quello che è o sarà potrà tenermi lontano da lui.
Poi, certo, dovesse decidere di farsi prete o diventare berlusconiano - perchè continuerà ad esistere, che vi credete!? -, non mi negherò il privilegio ed il diritto di farlo rinsavire a bottigliate.
Ma questa sarà un'altra storia.
Per ora sono felice di aver trovato la condizione migliore per occupare il divano.
MrFord
"I was gambling in Havana
I took a little risksend lawyers, guns and moneythey'll get me out of this, yeah."Warren Zevon - "Lawyers, guns and money" -
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