Qualche anno fa si vedevano solo giapponesi ed orientali fotografare piatti al ristorante, ed immediatamente camerieri e altri clienti pensavano “Ma guarda ‘sti sfigati che fotografano un piatto di spaghetti. Son proprio giapponesi”. Ecco, adesso siamo giapponesi un po’ tutti allora, visto che prima di lanciarsi sul pollo una foto viene sempre scattata. Sempre. Da chiunque. “Io faccio il cuoco”, “Io sono foodblogger, scatto per lavoro”, “Io fotografo solo piatti ben presentati, per coglierne il design”, “Io per documentare la mia attività in cucina”, ”Io solo per metterlo su FB e far morire di invidia tutti”……..Qualunque sia la motivazione, dalla più giustificata e professionale fino a quella più banale, il dato inquietante è che ormai è una pratica sempre più diffusa. Etichettata dagli inglesi con l’appellativo “food porn” (quasi come fosse una mania di voyeurismo nei piatti altrui) ha già dei codici di comportamento ad esso associati (una sorta di galateo della foto-del-piatto): non usare il flash (sia mai che il carciofo finisse accecato), non fotografare il piatto del vicino di tavolo (della serie fatevi i piatti vostri) e non taggate il ristorante se possiede delle “stelle ufficiali” (potreste rovinarne la reputazione…mah)!Ecco un’altra social-mania che ha cambiato i costumi dei pranzi, delle cene e anche delle colazioni. Si mangia con il telefono accanto, non si tocca il piatto prima di averlo immortalato come si deve, non si dà ascolto al compare di cena/pranzo perchè gli occhi sono fissi sul telefono a contare i “like” che la foto, immediatamente pubblicata, riceve. Che fastidio immane! E che tristezza osservare coppie che cenano, mute, con i loro telefoni. Io anche pratico lo sport “foto-del-piatto”, per due motivi: primo per la mia rubrica Fashion Dish (quindi è per lavoro) e secondo per le mie recensioni di ristoranti e consigli (è sempre per lavoro). Ogni tanto mi sfugge una foto auto-celebrativa le poche volte che cucino e che qualcosa mi riesce bene…solo in quel caso la condivido per testimoniare la mia, seppur scarsa, attività culinaria. Ma sono perfettamente cosciente della non libertà di godersi veramente qualcosa, perchè immediatamente invece del piacere ne percepisco l’utilità…senza mai staccare la spina.In virtù di questa pratica, che a volte può essere fastidiosa ed incomprensibile per chi ci accompagna, aggiungerei un paio di regole a quelle degli amici anglosassoni: -fotografate solo quello che merita davvero, e non ogni troiaio che vi viene messo davanti, solo per sport; -se in compagnia, abbiate l’accortezza di non postare subito la foto e passare ore su faccialibro, ma fatelo al vostro rientro a casa; -se a cena con un uomo, NON FATELO o vi prenderà per matte…se proprio non resistete, avvertitelo della vostra mania e concedetevi uno scatto ogni tanto. Ultimo suggerimento…una volta, ma solo una, provate a MANGIARE e BASTA, così, per disintossicarvi…….Siete anche voi dei fotografi-del-piatto? Vi ho fatto sentire in colpa? O malati? Bene, era quello lo scopo. Per sentirvi (e sentirmi) ancora più idioti, vi lascio con questa video parodia “Eat it Don’t tweet it”. Buon appetito ;P