La foto in alto, scattata dal chirurgo Robert Kenneth Wilson il 19 aprile 1934, fu pubblicata sulla prima pagina dello Scottish Daily Record. Era finalmente la prova tanto attesa dell’esistenza della misteriosa creatura, per gli amici Nessie, che secondo molti aveva scelto come dimora quel tranquillo lago scozzese.
La prima testimonianza sul mostro risale però al 565, quando un monaco assicurò di aver fatto la straordinaria esperienza di averlo visto strisciare fuori dalle acque e divorare un poveraccio che aveva avuto la ventura di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Riuscì a metterlo in fuga con la sola preghiera. L’avesse fatto un po’ prima avrebbe almeno avuto un testimone vivente della sua impresa.
Gli avvistamenti cominciarono a moltiplicarsi dagli anni Trenta in poi così come le fotografie che avrebbero dovuto testimoniare l’esistenza del mostro, rivelatesi via via o false o non significative.
L’ultimo in ordine di tempo a proclamare il successo di 25 anni di ricerche è stato lo scorso anno lo skipper scozzese George Edwards che si vanta di aver dedicato 78 mila ore della propria vita alla caccia al mostro [e se si facesse una vita sua?]. Nemmeno a dirlo, la fotografia che ha scattato non è stata sufficiente a provare l’esistenza di Nessie. Tutto da rifare pover uomo.