L’Europa attraversa un periodo di crisi economica profonda, questo è un dato di fatto ed è l’oggetto di continui incontri tra i Capi di Stato dei Paesi dell’Eurozona, recentemente è stato trovato un accordo per creare un fondo che permetta di sostenere i Paesi in maggiore difficoltà, per la verità su questo fondo ci sono ancora delle incognite legate a quanto denaro ogni Stato debba depositare e con quali scadenze; resta il fatto che un accordo del genere evidenzia il malessere economico di un’intera area e non di una singola nazione.
Pur avendo quindi un carattere generale, la crisi economica ha colpito principalente tre Stati, l’Irlanda, la Grecia e il Portogallo.
In questo post faremo una carrellata breve della situazione in Grecia ed in Portogallo.
Il Portogallo, attualmente non ha le risorse per pagare i suoi debiti, questo declino è dovuto in parte a ragioni geografiche, il Portogallo ha una posizione che potremmo definire marginale rispetto al cuore dell’Eruopa, e dall’altro sono mancate riforme politiche strutturali; in questo contesto, è successo quindi che l’economia non è cresciuta, di conseguenza le entrate fiscali sono diminuite e come ulteriore conseguenza i conti pubblici sono diventati ingestibili tanto da costringere il Paese a chiedere aiuto all’Europa.
Ovviamente questa è soltanto una delle possibili ricostruzioni della crisi portoghese, riportiamo questa, per il semplice fatto che è chiara e lineare, ma ce ne sono molte altre.
Per quanto riguarda la Grecia, invece, la crisi è esplosa nel 2009 e i contenuti e il peso della stessa non sono stati chiari subito, oggi sappiamo che il Paese ellenico ha un debito pubblico di 300 miliardi; il Fondo monetario internazionale ha deciso di erogare alla Grecia 110 miliardi di euro in tre anni a condizione che vi sia un monitoraggio capillare della situazione economica, che si proceda a forti tagli della spesa pubblica e che ai soldi prestati corrispondano progetti di rilancio economico; si può tranquillamente dire che la Grecia è praticamente commissariata anche perchè l’Europa vuole capire quale sia il reale ammontare del debito pubblico, questa esigenza, ci fa pensare che la cifra potrebbe essere superiore ai 300 miliardi.