Dorothea Lange (Hoboken, 26 maggio 1895 – San Francisco, 11 ottobre 1965) è stata definita la piu’ grande fotografa documentarista d’America Nel 1902, a soli 7 anni, fu colpita da una grave forma di poliomielite, che le causò un difetto alla gamba destra. Dorothea Lange reagì al suo handicap studiando fotografia a New York con Clarence White e collaborando con diversi studi, come quello, celebre, di Arnold Genthe. Nel 1918 si spostò a San Francisco, aprendo un suo studio personale e diventando parte integrante della vita della città, fino alla morte. Proprio lì dove Genthe aveva costruito il suo successo, prima di spostarsi a New York, Dorothea Lange consolidò il suo futuro: sposò il pittore Maynard Dixon ed ebbe due figli, Daniel (1925) e John (1928). .
Nel frattempo, complice il clima sociale di assoluto interesse documentaristico, andò per le strade a immortalare la misera realtà dei quartieri disagiati, aderendo formalmente al movimento dellastraight photography. Durante la Grande Depressione,con le sue foto di uomini senza fissa dimora, ha portato in evidenza il gravoso problema dei poveri alla pubblica attenzione. Le sue fotografie sono state così efficaci che il governo si senti in obbligo di istituire numerosi campi di accoglienza per i numerosissimi emigranti che arrivavano da tutte le parti del mondo. Alcuni scatti di Dorothea Lange, grazie alla frequente pubblicazione dei suoi lavori nelle riviste dell’epoca, diventarono molto famosi Su tutte, Migrant mother fu probabilmente quella che tutt’oggi viene considerata un’icona della storia della fotografia: il soggetto è Florence Owens Thompson, una donna di 32 anni, madre di sette figli, immortalata nei pressi di un campo di piselli in California (il titolo originale, infatti, è Destitute Pea Picker). Esiste un curioso aneddoto circa questa fotografia: nello scatto originale (conservato alla Library of Congress di Washington), appare una mano in basso a destra, che però nella foto andata in diffusione di stampa è stata ritoccata Nel 1947 collaborò alla nascita dell’agenzia Magnum e nel 1952 fu tra i fondatori della rivista Aperture. A causa delle cattive condizioni di salute in cui versò negli ultimi anni di vita, la sua attività subì una brusca battuta d’arresto. Morì a 70 anni per le conseguenze della poliomielite
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