Fra populismo e demagogia antipopulista, leggendo "italia populista"...

Creato il 28 maggio 2015 da Alessandro @AleTrasforini

"[...] Se Mény e Surel si erano limitato a sostenere che 'il populismo, nel senso stretto del termine, può concepirsi solo come un disaccordo un'interpretazione differente, una concezione alternativa rispetto ai modi [...] di gestione della sovranità del popolo', in un [...] contributo personale Surel lo ha raccolto attorno a tre proposizioni:

  • il popolo è il fondamento dell'ordine politico e l'oggetto legittimo delle regole economiche e sociali proprie a una determinata comunità;
  • le élite e le Istituzioni esistenti non riescono a incarnare in maniera soddisfacente le aspirazioni e gli interessi del popolo o le manipolano a proprio aspetto;
  • occorre quindi ristabilire il popolo nelle prerogative che gli spettano e resuscitare un'età dell'oro segnata dall'autentico primato del sovrano popolare.

Flavio Chiapponi ne ha sottolineato tre dimensioni:
  • una semplificazione politica e sociologica, consistente nel considerare il popolo come un soggetto evidente;
  • una semplificazione procedurale e istituzionale, espressa nella convinzione che il sistema rappresentativo sia strutturalmente corrotto dai politici e che l'unica vera forma di democrazia sia l'appello diretto al popolo tramite referendum;
  • una semplificazione nella concezione del legame sociale, che porta a ritenere che sia l'identità e non la qualità dei rapporti fra i suoi membri a dare coesione a una società.

Maryse Souchard ha individuato sei aspetti caratterizzanti:
  • l'eticizzazione del popolo;
  • la protesta antielitaria;
  • l'insofferenza verso le mediazioni istituzionali.

Loris Zanatta ha ricondotto la ricerca [...] a 'sei piste chiave', le quali portano a sostenere che il populismo:
  • evoca un'idea di comunità;
  • è apolitico/antipolitico, dato che i valori a cui fa riferimento attengono [...] alla sfera sociale;
  • incarna un'aspirazione di rigenerazione fondata sula volontà di ridare al popolo la centralità e la sovranità che gli sono state sottratte;
  • ambisce a trapiantare nel presente i valori di armonia ed equità sociale che attribuisce ad un passato idealizzato;
  • è convinto di rivolgersi alla maggioranza del popolo, o addirittura alla sua totalità;
  • tende a emergere in società che si trovano in fasi delicate o convulse di modernizzazione o trasformazione.

Pierre Rosanvallon si è limitato a individuare una matrice della 'dottrina' [...] populista in una triplice semplificazione:
  • la sopravvalutazione del valore del pensiero, della cultura e delle pratiche popolari;
  • un atteggiamento paternalistico nei confronti del popolo;
  • l'appello al popolo;
  • l'invito rivolto al popolo a combattere i poteri esistenti giacché usano le loro prerogative per espropriarlo della sovranità;
  • la designazione delle élite come illegittime, corrotte e decadenti;
  • l'appello alla saggezza e al buonsenso per designare un capo che sappia dare corpo alle esigenze popolari. [...]

definiamo perciò il populismo come la mentalità che individua il popolo come una totalità organica artificiosamente divisa da forze ostili, gli attribuisce naturali qualità etiche, ne contrappone il realismo, la laboriosità e l'integrità all'ipocrisia, all'inefficienza e alla corruzione delle oligarchie politiche, economiche, sociali e culturali e ne rivendica il primato, come fonte di legittimazione del potere, al di sopra di ogni forma di rappresentanza e di mediazione. [...]
Mény e Surel hanno colto l'ampio spettro lungo il quale si svolge il controverso rapporto fra populismo e democrazia, considerando il primo come una dimensione eterodossa, ma nel contempo costitutiva, della seconda. [...] i populisti giocano al rialzo delle aspettative, giudicano distorcente della volontà popolare il sistema rappresentativo e criticano tutti i meccanismi procedurali che ne limitano l'espressione diretta. [...] [ i populisti] interpretano la democrazia come espressione di una politica fatta di volontà e decisione, piuttosto che di accomodamenti e compromessi, ed elevano la regola di maggioranza alla 'dignità dell'oracolo che dichiara la volontà del popolo sovrano'. [...] [ vi è] la pretesa di ottenere - o, se al Governo, di fornire - soluzioni istantanee a qualunque problema [...]. Tutto ciò, nella mentalità populista, si traduce in opacità dei processi decisionali, perdita di tempo, inefficienza. L'impazienza, la scarsa o nulla considerazione dei diritti delle minoranze - che [...] vengono in genere considerate troppo tutelate, a scapito della possibilità della maggioranza di veder realizzate le proprie aspettative - e la tendenza ad affidarsi a uomini forti che si ergono a portavoce esclusivi degli interessi della collettività possono [...] favorire latenti tentazioni autoritarie in contesti nei quali le istituzioni democratiche sono fragili. [...]
Più che respingere il principio di rappresentanza [...] i populisti puntano a modificarne la natura, accordandola con il massimo di rassomiglianza possibile fra governanti e governati, dal momento che la loro aspirazione è a veder incarnate, più che rappresentate, le loro istanze. [...]"

Fonte: " Italia populista - dal qualunquismo a Beppe Grillo", Marco Tarchi, Società editrice " Il Mulino"

Fonte immagine: digilander.libero.it/papinoroberto


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