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Fra tendopoli militarizzate, gente abbandonata a se stessa e volontari che danno l’anima: Matteo Verga racconta il viaggio di sabato 22

Creato il 25 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ciao a tutti, come promesso ecco il resoconto della spedizione di sabato 22. Posso dire subito che è andata bene (per quanto possa andar bene in una situazione del genere), si è riusciti a raggiungere tutte le persone di cui si era avuta segnalazione.
Come dicevo nei giorni scorsi, Cavezzo è ormai in mano alla Protezione Civile. La novità è che in questi gg è stata militarizzata: chi accetta di entrare nella Tendopoli allestita attorno al Palazzetto dello Sport, viene munito di braccialetto, è tenuto ad esibire documenti ogni volta che entra od esce dal perimetro ma si vede limitato nei movimenti (a quanto ho capito è difficoltoso uscire, soprattutto alla sera). Io capisco che per la PC sia più facile così controllare il territorio, ma andrebbe rispettata la scelta di chi decide di non entrare, o perchè anziani, o per la – purtroppo concreta – paura di furti, o semplicemente perchè chi ha perso TUTTO non ha alcuna voglia di finire in “un lager”, come definito da molte persone che abbiamo incontrato. Come dicevo, andrebbe rispettato chi fa la scelta di starne fuori. E soprattutto non abbandonato a sè stesso: quelli fuori dalla Tendopoli, soprattutto se in zone “isolate”, venogo nlasciati a loro stessi. TUTTI quelli che abbiamo incontrato riportano la stessa cosa: “La Protezione Civile qui non si è vista”. Anzi, salta fuori che l’unico momento in cui si vede è quando scorta gli ingegneri per le perizie alle case, per decretarne l’agibilità o meno. E, aperta parentesi, in caso non sia agibile, o la si sistema a breve, o viene abbattuta. E io vorrei capire CHI si mette a sistemare la casa ADESSO, con le scosse che continuano ogni giorno, anche se di lieve entità. Rimane quindi l’opzione 2: abbattere. Con lo Stato che, a quanto dicono, risarcisce una percentuale del valore della casa che si attesat attorno al 30%, se non ho capito male…fate voi.

Per questo motivo la prima tappa è stata Cavezzo, ma a 300 metri dalla Tendopoli, dove i ragazzi delle Brigate di Solidarietà Attiva hanno allestito un campo dove stoccano il materiale e lo consegnano a chi effettivamente ne ha bisogno. Le mie idee politiche cozzano contro le loro, e ammetto che in altri casi sarei stato prevenuto. Ma è bello rendersi conto che mi sbagliavo, e vedere che qui la politica non è arrivata, non c’entra nulla: c’è solo la voglia di aiutare. Chapeau. Lì abbiamo lasciato coperte e lenzuola, cosa di cui avevano richiesta, e caricato dello scatolame in più. Seconda tappa: campo autogestito di Fossoli, dove c’era richiesta di alcune tende e brandine per anziani. Lì ho visto intere vie di Palazzi recintati con il nastro, di cui ho postato un paio di foto. Palazzi con crepe talmente profonde al piano terra che credo siano destinati ad essere abbattuti. Mangiato un piatto portato dalla Croce Rossa, siamo partiti alla volta di Rovereto sulla Secchia. Qui la situazione è tragica: 19 persone organizzate alla meno peggio in tende a cui però mancava una cosa che direi fondamentale: un bagno. Credo che almeno delle condizioni di vita decorose siano d’obbligo. Mirco Guzzon era in contatto con la SEBACH di Modena, in 50 minuti sono arrivati con un bagno chimico. Mi sono permesso di farlo arrivare in quanto l’ho ritenuto necessario, avendo anche ricevuto carta bianca per provvedere in base alle situazioni che avrei trovato li. Con 340 euro (IVA comrpesa) si è garantito almeno un bagno per 2 mesi a queste persone. (Uno di loro ci raccontava che mancavano 6.000 euro per finire di pagare il mutuo, e la casa è crollata. Crollata anche la ditta dove lavorava. Da un giorno all’altro si trova senza soldi, casa, lavoro. Aveva gli occhi lucidi mentre me lo diceva, e io non sapevo nemmeno cosa dirgli… come fai a dire di aver problemi quando ti trovi di fronte a questo? Non mi sento quasi in diritto di lamentarmi dei miei, sembrano così insignificanti…)

Il viaggio è poi continuato, e mi scuserete se non ricordo l’esatta successione della tappe, e ha toccato: Rovereto sulla Secchia, Novi di Modena, Concordia sulla Secchia, Sant’Antonio in Mercadello, Staggia. Non ricordo più dove tra questi paesi, ma penso di aver trovato la situazione peggiore di tutte: madre e figlio, lui seduto su una sedia, una tenda di 1 metro di altezza dove ci si poteva ovviamente stare solo sdraiati, la madre che dormiva a pancia sotto su un letto provvisto della sola rete…coperta dalle foglie…. Abbiamo lasciato una tenda (almeno era alta 1.90 e larga 3 metri, ci si stava meglio sicuramente) e per questo abbiamo ricevuto una carezza dalla signora, che ha lenito in parte il dolore per la cicatrice sul cuore che ti si crea nel vedere una cosa simile. Infine a Cavezzo a lasciare le ultime cose che erano “avanzate” visto l’orario, ma che già ieri sono state consegnate a chi ne aveva fatto richiesta, da Mirco.
A titolo personale vorrei aggiungere che queste sono persone fantastiche, di cuore, generose ed orgogliose. L’altra volta ci avevano “obbligato” ad accettare un piatto di pasta, nonostante la loro situazione. Perchè questa non è carità, non lo vuole e non lo deve essere. E’ solo dare una mano, con la consapevolezza che a parti invertite, loro farebbero lo stesso per noi. E anche stavolta non ho potuto esimermi dall’accettare una cassetta di frutta, che poi abbiamo lasciato ai volontati a Cavezzo, e del nicono fatto in casa (eh no, quello l’ho portato a casa!! :-) )

Ho cercato di documentare il più possibile con le foto, ma spero comprenderete se in certe situazioni (tipo quella della signora che dormiva sulla rete di un letto) l’ho ritenuto poco delicato e ho preferito evitare. Per correttezza però riporto l’errata corrige: è una rettifica arrivatami ora da una persona presente a Cavezzo: la decisione dei bracciali non è stata della PC, ma del Comune. Volevo anche precisare che il mio non era un atto di accusa verso la PC, non è che sono li a cazzeggiare, ma sono limitati nei movimenti, rimangono solo lì in quella zona. E’ questo che nn va bene.

Cmq, per concludere: sono avanzati soldi, e altri ne sono entrati anche ieri: in totale 700 euro. Li utilizzo per la prossima sped (7 Luglio), il tempo di raccogliere segnalazioni e
organizzare il tutto.
Ho cercato di far fruttare al meglio tutti gli aiuti economici che mi avete affidato, spero di non aver fatto torto a nessuno.

Matteo Verga

45.284838 9.845900

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