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Ci sono dei giorni in cui mi stupisco della mia fragilità e non posso far altro che conviverci.
Sento che un vomito di emozioni sale dal mio ventre e soffoca la mia gola per poi esplodermi negli occhi. Divento rossa in viso e non riesco a controllarmi come vorrei.
In quei giorni la ragione non ha la meglio sull' irrazionalità, che mi governa dalle dita dei piedi fino alle punte dei capelli; allora ho bisogno di starmene per conto mio e riflettere.
Sono sensibile, estremamente sensibile e questo purtroppo mi porta spesso ad essere permalosa, cosa che tento di evitare o di nascondere a causa del mio orgoglio.
Ok, sono un bel casino vero? Mi sembra di essere come un minestrone. Piena zeppa di roba tutta amalgamata senza capire il senso di quello che c'è dentro. E allo stesso tempo sono un vulcano pronto ad eruttare appena qualcuno mi sfiora.
Perché esistono questi giorni in cui mi sento così fragile, in cui tutto mi cade dalle mani, in cui niente è certo e ogni insicurezza di questo mondo sembra volermi abbattere a tutti i costi?
Non lo so il perché, accade e basta. Io, che mi sento una guerriera dentro di me, vado avanti e sopporto anche i momenti più tristi, anzi, ci sprofondo proprio dentro perché mi piace cullarmi nella sofferenza per poi rinascere come una fenice dalle ceneri.
Infatti la soddisfazione che provo nel superare questi piccoli momenti di difficoltà mi porta ad essere sempre più forte, come la luce di un arcobaleno che sovrasta il cielo dopo una tempesta.
Quando mi sento triste non cerco di ignorare la situazione, ma al contrario scavo dentro di me fino a toccare il fondo perché niente è più bello della risalita verso la libertà.
Giulia
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