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Frammenti Milanesi/15 - Tesserato!

Creato il 10 novembre 2010 da Mapo
Era un po' che avevo in mente di scriverlo. Ma solo oggi, dopo che ieri sera l'ennesimo di questi piccoli, piatti e multiformi rettangoli si è aggiunto alla lunga lista di quelli che hanno invaso il mio portafogli, ho deciso di mettere tutto nero su blog. Se non altro per fare una sorta di inventario.
Sto parlando delle tessere (Card, se ci tenete all'inglese) di cui sono stato sommerso da quando sono arrivato a Milano e che si sono aggiunte alla già nutrita schiera di loro precedenti. Sembra che questo paradossale meccanismo messo in moto con l'unico scopo di farti sentire parte di qualche club esclusivo (e, quindi, di spenderci dei soldi) vada parecchio di moda.
Frammenti Milanesi/15 - Tesserato!
Eccone quindi un (parziale) elenco:
  • Tessera NECTAR. Viola, lucida, rigida (che se ti ci siedi sopra troppo a lungo ti fanno male le natiche). Da usarsi quando si va a fare la spesa alla SMA di C.so San Gottardo. Ha realizzato il mio sogno bagnato di rispondere "si" alla cassiera quando immancabilmente chiede "ha la tessera?". Quanto ai reali vantaggi, confesso, non ne ho la più pallida idea!
  • Tessera INSTANBUL TOPKAPI KEBAB (& PIZZA). In cartoncino, agile ma pacchianissima. Il gestore del locale ha cancellato manualmente il numero di cellulare stampato sotto l'indirizzo, che comunque si legge in trasparenza. Usata una sola volta, ma per ben tre panini, in una di quelle sere piovose in cui la fame ti coglie all'improvviso con il frigorifero vuoto. Ho già tre bollini; al decimo, che ad occhio e croce giungerà nel 2020, avrò diritto ad un Kebab omaggio.
  • Tessera LIBRERIA DEL CORSO. Giallina, un po' retrò, con una clipart direttamente da Publisher stampata sopra. Sottoscritta qualche mese fa perchè ero troppo stufo per trascinarmi fino in galleria Vittorio Emanuele, dalla Feltrinelli, a comprare un libro. Sul retro è stata divisa in 10 rettangoli di uguali dimensioni. Due sono stati obliterati a forma di stellina (e controfirmati sotto, a testimonianza di una certa serietà!). Le regole non sono scritte da nessuna parte, ma almeno mi invita a leggere ogni volta che la vedo lì, tra la carta di credito e un cinque euro.
  • Tessera CARTA PIU' Feltrinelli. Ormai storica, blu scuro e vissuta. Un must per ogni lettore che si rispetti. Da anni accumulo punti finchè arriva il giorno della scadenza quando, puntualmente, mi faccio trovare impreparato e sono costretto a comprarmi a prezzo scontato il DVD di un film che non volevo vedere.
  • Tessera ARCI. Multicolor, ma dominano il grigio ed il rosso. Sul retro c'è una banda luccicante, che riflette piccole scritte "arci" con una stella che si illumina quando viene messa sotto la luce. Credo di averla anche pagata.
  • Tessera BCM Rossa. Significa Biblioteca Comunale di Milano. Rossa, per distinguerla dalla sua analoga verde che serve per le biblioteche periferiche. Gratuita e di un gusto leggermente più sobrio rispetto alle colleghe, mi conferisce il potere di prendere in prestito i libri che voglio leggere, ma solo alla Sormani. Non sia mai che qualcuno la sfoggiasse in via Tibaldi o, peggio, in qualche anfratto della periferia milanese. Lei si offenderebbe parecchio e il suo padrone verrebbe additato come un eretico.
  • Tessera BCM Verde. Del tutto simile alla precedente, tranne che per il colore. Fondamentale se si vuole leggere un po' e non si abita sotto la Madonnina.
  • Tessera MONZINO. Bianca e blu, tutto sommato elegante. Mi conferisce il potere speciale di aprire un sacco di porte in ospedale e di prendere l'ascensore prima dei pazienti che invecchiano schiacciando il bottone tra un piano e l'altro. Attaccato ha una cinghia nera e possente, che consente di portarla al collo. E' talmente bella e potente che non la uso quasi mai. E se la perdo?!
  • Tessera BIKE-MI. Sembra l'abbonamento della Roma, con i suoi colori giallorosso e il logo scritto sopra. Utilissima per prendere in presto le pesanti e funzionali bibiclette del comune, ma solo fino a mezzanotte. Poi pedalare per Milano diventa inspiegabilmente vietato. Dato caratteristico: non c'è il mio nome stampato sopra e nemmeno una fotografia. Per ciclisti in incognito.
  • Tessera ITINERO. Ci carico ogni mese l'abbonamento ATM. E' quella che mi permette, il più delle volte, di transitare agilmente ai tornelli della Metro, circondato da impediti che inseriscono i loro biglietti in fessure impervie, il più delle volte al contrario. Mi permette di gustarmi le scene di panico sul tram (signore con la borsa della spesa che salgono sul retro e scoprono che l'unica obliteratrice funzionante è distante un intero corridoio popolatissimo e impervio) seduto al finestrino. Davanti c'è una mia foto in cui sembro pazzo (ma va?!) e una mappa della rete metropolitana stilizzata.
  • Tessera PICCOLOCARD. Tutta rossa, con il campo "nomeecognome" mai compilato. Ce l'ho da anni, oppure ho perso la memoria. Credo sia in qualche modo connessa alla possibilità di andare a guardare uno spettacolo al Piccolo Teatro di Milano. Ma di preciso non lo so: non l'ho mai usata.
  • Tessera CARTAVIAGGIO di Trenitalia. Marroncina, con in filigrana un paesaggio di campagna visto dal finestrino di un treno. Immagino ci si possano accumulare delle miglia di viaggio su rotaia. Non sono inclusi i biglietti chilometrici che sono, guardacaso, gli unici che uso.
  • Tessera QUINTE di CARTA. L'ultima arrivata, di un nero un po' funereo e stampata solo da un lato. Serve per andare a teatro in zona Precotto. Ci sono stato l'altra sera e mi è piaciuto, ora che ho la tessera è tutta un'altra cosa.
  • Tessera BLOCKBUSTER. Questa non ce l'ho ancora, ma mi preparo psicologicamente perchè, nonostante una strenua resistenza, temo capiterà di avere bisogno di un film a noleggio. E io, alla fatidica domanda, non voglio farmi cogliere impreparato!
Per completezza, a popolare gli altri vani del portafoglio ci sono anche una tessera studente dell'Università degli Studi di Brescia (si, l'ho tenuta), la tessera grigia e un po' anonima che certifica che sono iscritto all'ordine dei medici di Bergamo, bancomat e carta di credito (rigorosamente separate), la quasi fosforescente Postepay, patente... e molte altre!
Verrebbe voglia di mangiarsi un kebab, prendere un libro in prestito, andare in bici, sul tram, a teatro, a fare la spesa, in treno o anche solo di trovarsi all'uscita da scuola, con gli altri bambini, a fare a gara a chi ne ha di più!

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