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Francesco Nullo

Creato il 15 luglio 2013 da Albix

 

Francesco Nullo Francesco Nullo

Tutti sanno certamente che Francesco Nullo, nato a Bergamo nel 1826, è stato uno dei Mille di Garibaldi. La sua è una figura di spicco nella spedizione garibaldina che conquistò il Regno delle Due Sicilie alla causa italiana.

Oggi si festeggia il 150.m0 della sua morte in battaglia, avvenuta in terra polacca nel maggio del 1863.

Non dimentichiamoci di questi grandi eroi che hanno lottato per la libertà in tutto il mondo.

Francesco Nullo era figlio di ricchi commercianti e ricchissimo lui stesso: eppure si arruolò volontario per lottare contro i sorprusi a fianco dei popoli oppressi.

Come è potuto succedere che in Italia ci siamo dimenticati di questi eroi? Con quali altri eroi li abbiamo potuti sostituire?

Un  popolo che si scorda di simili eroi è un popolo dalla memoria breve: e un simile popolo non può andare troppo lontano.

Almeno nel nome dell’Unione Europea, rispolveriamo i nostri antichi e veri eroi. Nel loro nome ricostruiamo e rifondiamo un’Italia più libera, più giusta e più europea.

Nullo si occupò personalmente dell’arruolamento dei volontari della città di Bergamo che, visto il grande numero di adesioni, si poté fregiare dell’appellativo di Città dei Mille.

Inoltre si dice che, grazie alla sua attività nel campo dei tessuti, fu lui a fornire  le camicie rosse utilizzate dai garibaldini nella spedizione.

La spedizione dei Mille lo vide protagonista di atti di valore, tanto che fu lui a piantare per primo la bandiera tricolore nella città liberata di Palermo.

Pochi sanno però che Francesco Nullo è anche un eroe nazionale polacco.

Infatti l’eroe garibaldino, dopo la delusione di Aspromonte, che lo vide anche lì a fianco di Garibaldi, formò una legione di volontari per intervenire al fianco di polacchi contro gli invasori russi.  Nullo, con coraggio e sprezzo del pericolo,  partì per la Polonia alla testa di una formazione improvvisata di circa 600 volontari italiani e francesi, tra i quali una sessantina di ex garibaldini ed ex cacciatori delle Alpi come lui.

Morì da eroe  il 5 maggio 1863  trafitto da un proiettile nemico. La leggenda vuole che ebbe solo il tempo di sussurrare, nella sua parlata bergamasca: Sò mòrt! (“sono morto”).

Nonostante l’inesperienza degli insorti polacchi, si batté con un coraggio tale da creare attorno a sé un alone di invulnerabilità e guadagnarsi l’ammirazione di tutti.

In Polonia diverse scuole, strade e piazze sono dedicate al nostro grande eroe garibaldino.


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