Una volta in Francia quasi nessuna donna portava il velo. Fino agli anni Ottanta il problema non esisteva. Chi andava a scuola in quell’epoca ricorderà di essersi trovato in classi piene di musulmani dove nessuno portava indumenti distintivi della religione. Perché da allora l’uso del velo si è generalizzato e si sono diffusi anche quelli integrali come il niqab e il burqa? Molti lo considerano una sfida dei musulmani integralisti allo stato laico per vedere fino a che punto possono tirare la corda. Così il governo ha pensato di mandare un segnale per riaffermare non soltanto il divieto di coprirsi integralmente il viso, ma anche il principio che la Repubblica è laica e gli edifici pubblici non devono trasformarsi in una parata di simboli religiosi. Ieri anche il Senato ha votato la legge. Chi contravviene pagherà una multa di 150 euro. Chi costringe una donna a velarsi rischierà fino a 1 anno di prigione e 30.000 euro di multa.
Tutti i sostenitori del relativismo culturale e le cosiddette femministe che in nome della “libertà” difendono la “scelta” delle loro sorelle musulmane di travestirsi da fantasmi dovrebbero leggere la lettera che la filosofa e femminista francese Elisabeth Badinter ha scritto alle donne che portano volontariamente il velo integrale.
Dopo che le più alte cariche religiose musulmane hanno dichiarato che coprire completamente il corpo e il viso non deriva dai comandamenti religiosi, ma dalla tradizione, quella wahabita (Arabia Saudita) e l’altra pastum (Afganistan e Pakistan), continuerete a nascondere integralmente il vostro viso? Nascoste allo sguardo altrui, dovreste capire che ispirate diffidenza e paura ai bambini come agli adulti. Secondo voi siamo così disprezzabili e impuri al punto da rifiutarci ogni contatto, ogni relazione e perfino un sorriso? In una democrazia moderna, dove si cerca di affermare la trasparenza e la parità dei sessi, voi ci manifestate brutalmente che non è affar vostro, che le relazioni con gli altri non vi riguardano e che le nostre lotte non sono le vostre.
Allora mi chiedo: perché non raggiungete le terre saudite o afgane dove nessuno vi chiederà di mostrare il vostro viso, dove le vostre figlie saranno a loro volta oscurate, dove il vostro sposo potrà essere poligamo e potrà ripudiarvi quando gli pare, cosa che da quelle parti fa soffrire tante donne? Di fatto, voi utilizzate le libertà democratiche per ritorcerle contro la democrazia. Sovversione, provocazione o ignoranza, più che l’offesa del vostro rifiuto, lo scandalo è lo schiaffo che date a tutte le vostre sorelle oppresse, che rischiano la morte per gustare le libertà che voi disprezzate.
Oggi è una vostra scelta, ma chissà se domani non sarete felici di poterla cambiare. Loro non possono. Pensateci.
Ecco una vera femminista.
Dragor
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