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Francia Inghilterra e Russia. Tutte pazze per la Siria

Creato il 10 settembre 2015 da Postik @postikitalia

Forse la cosa sta passando in secondo piano ma la Siria si appresta a diventare teatro di una pericolosissima partita a Risiko. Troppi gli interessi in gioco e tanti i leader politici occidentali con il cervello che ha fatto l’arrocco con le chiappe.

Cameron, che da agosto fa scacazzare bombe sull’Iraq nella completa indifferenza di tutti, ha deciso di proporre al parlamento inglese di espandere i bombardamenti anche sulla Siria. Proprio un bel regalo per il compleanno della Regina.

Nel contempo Hollande, per non esser da meno, invia caccia nello spazio aereo siriano, ma mica per iniziare un conflitto? No, che andate a pensare? Lui lo fa solo per monitorare la zona e fare qualche selfie. Non parliamo poi di Putin; lo zar inespressivo partorito dal Kgb – grande tifoso di Assad – da tempo interviene e sposta truppe ai confini del martoriato paese mediorientale e tomo tomo cacchio cacchio ha racimolato i permessi per sorvolare molti cieli con i suoi Mig, compreso quello greco.

Insomma, se non fossimo “euro distratti”  dall’assoluta quanto caotica assenza di competenza e unità d’intenti con i nostri alleati continentali ci sarebbe da esser molto preoccupati, ma è più comodo pensare che non ci riguardi.

Francia e Inghilterra giocano a chi arriva prima per avere un diritto di prelazione sulle macerie, la Russia, invece,  gradirebbe il ritorno di un dittatore sanguinario per riportare una parvenza d’ordine in un paese energeticamente strategico e tutto questo accade sotto i nostri occhi mentre un’ Europa impotente sa solo guardare.

Ma cosa può mai fare il nostro vecchio e incapace continente? Gli Usa, da sempre ai ferri corti con la Russia, ci hanno praticamente imposto di non agevolare in alcun modo le intenzioni di Putin che nel frattempo fa il bello e il cattivo tempo ovunque nell’est Europa.  Siamo sempre il centro del mondo ma, piccolo particolare, per fare gli interessi altrui.

La guerra è brutta, non piace a nessuno, e se tutti fanno finta che non ci sia è pure meglio. Chi vuole angosciarsi per morti che neanche vediamo? Signori miei … occhio non vede culo non rode, ma in realtà una escalation si sta preparando. Una corsa alle armi formalmente motivata da un interesse comune: arginare e abbattere l’Isis, che a voler esser pignoli non è altro che un mostriciattolo sanguinario andato a male tutto made in occidente, un prodotto della nostra fame colonialista per procura di cui si è perso il controllo da tempo.

Succede un casino in giro? Scoppia una rivolta da qualche parte? O ci interessa provocarne una? Nessun problema! Armiamo fino ai denti la fazione che più stuzzica i nostri interessi e le diamo soldi, risorse e mezzi con la pia speranza che Dio ce la mandi buona. Vai a pensare che poi tutti i nostri sforzi ci si rivoltano contro e l’ingrata fazione che abbiamo foraggiato ci dichiara guerra. Succede sempre ma ogni volta restiamo sorpresi. Non c’è niente da fare … dei terroristi non ci si può fidare. Fai di tutto per loro e come ti ringraziano?  Tradiscono la tua buona fede.

Va però detto che il metodo “ammazzatevi e poi noi spartiamo”  non è proprio fresco fresco.  Trattasi solo di stronzata milenaria che le varie potenze succedutesi nei secoli hanno perpetrato senza alcuno scrupolo e che praticamente non ha funzionato mai. Ma che ci possiamo fare .. le siamo affezionati!

Ma in fondo che si fa di male? Se va tutto a carte quarantotto che può mai succedere di grave? Solo qualche  milionata di morti e la completa devastazione dei paesi in guerra. Ma è utile sapere – per chi ancora non se ne fosse accorto – che della guerra non si butta via niente. Infatti è proprio quando sembra che tutto è perduto che scatta il vero affare … la ricostruzione.

Un paese in ginocchio è una ghiotta opportunità,  se poi ha il petrolio e enormi risorse da spartire e prosciugare è un’ occasione da non perdere. Qua nessuno è fesso!

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Fonte Vignetta Pietro Vanessi PV

Franco Giordano Giampaolo D’Elia


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