L’EPISODIO PIU' FAMOSO è avvenuto in occasione di Chernobil, nel 1986. Dopo avere attraversato tutta l’Europa irrorando i campi di pioggia radioattiva e provocando migliaia di cancri alla tiroide, la nube è arrivata sopra il Principato di Monaco. A questo punto si è frugata in tasca e ha estratto il passaporto, perché le nubi radioattive sono notoriamente rispettose delle frontiere. Ha dato un’occhiata al documento e ha detto accidenti, mi sono scordata di chiedere il visto per la Francia, così ha fatto marcia indietro ed è tornata a innaffiare i poveri italiani. Questa, almeno, è la versione che hanno dato le autorità francesi dell’epoca, sicuramente per evitare un’ondata di panico ma non per evitare i cancri alla tiroide, visto che la Francia ha avuto diritto alla sua razione come tutti.
Adesso la storia si ripete. Oggi la nube radioattiva di Fukushima arriva sulla Francia e da parte del governo è tutto un coro di non c’è nessun pericolo. Inutile imbottirsi di pastiglie di iodio, che d’altra parte sono già diventate introvabili. E’ naturale, perché la Francia è il paese più nuclearizzato d’Europa e se la gente reclamasse la chiusura delle centrali la Francia perderebbe l’80 per cento della sua energia elettrica. Le legittime critiche al fatto che almeno 5 centrali si trovano in zona sismica sono state giudicate “indecenti”, “fuori luogo”, “oscurantiste”, “settarie”. Il fatto che nel centrale nucleare di Tricastin (a 2 passi da Nizza, guarda caso) abbia già avuto un incidente grave e nel Tricastin l’acqua sia ancora radioattiva è puramente secondario. La ministra dell’Ecologia e del Nucleare, Nathalie Kosciusko-Morizet, ha assicurato ai telespettatori di France 2 che da noi tutto è sotto controllo fino a un terremoto di forza 6,7.
Molto rassicurante. Dobbiamo solamente sperare di non essere colpiti da un terremoto di forza 6,8. Ma visto come trattiamo i clandestini, anche i terremoti si fermano alla frontiera.
Dragor