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Francia, vietato l'uso del termine mademoiselle. E' discriminatorio

Creato il 02 gennaio 2013 da Strippi
Francia, vietato l'uso del termine mademoiselle. E' discriminatorioFoto tratta da ilfattoquotidiano.it
Vittoria del Femminismo e dell'uguaglianza o puntiglio inutile di cui nessuno si curerà?
Il dibattito è aperto, sopratutto in Francia da dove giunge la notizia
Il consiglio di Stato francese ha confermato la scelta del governo Fillon (governo di centro-destra) di dichiarare discriminatorio , con un apposita circolare, il sostantivo mademoiselle (signorina) nei documenti ufficiali.
A firmare il documento governativo il già citato primo ministro Fillon e il ministro per la Solidarietà Roselyn Bachelot, strenue sostenitrice dell'abolizione del termine.
Secondo i sostenitori il termine signorina è "un intrusione nella vita privata" così come lo è il chiedere il nome da nubile e il nome da sposata.
A riprova dell'interesse di natura egualitaria viene citata la controparte maschile, chiamata sempre Monsieur (signore) indipendentemente se il soggetto sia sposato o meno - e detto tra noi anche perchè signorino non si può sentire-.
In molti ora chiedono che anche le aziende private seguano l'esempio statale, cancellando la discriminatoria mademoiselle dai documenti interni e dai vari moduli e formulari
Quindi vittoria dell'uguaglianza tra uomo e donna?
Non la pensa così Alexandre Tollinchi, politico - per la cronaca dello stesso partito, l'UMP, dei firmatari della circolare-  fautore dell'istanza al Consiglio di Stato, convinto che lo Stato voglia imporre al popolo come parlare (ovviamente è una balla, chiamare signorina una donna non costituisce reato e vale solo per i documenti pubblici).
E anche una parte delle femministe francesi, le quali ritengono questa battaglia uno specchietto per allodole,si dicono contrarie ritenendo la vicenda qualcosa di futile per non affrontare le vere battaglie egualitarie, come ad esempio le enormi differenze salariali.
Personalmente ritengo giusta la circolare ma estremamente superflua:
L'uguaglianza non si raggiunge con le parole, cambiare i sostantivi non ci avvicina ad un mondo di eguali. Non è con una circolare che uomo e donna saranno considerati allo stesso modo.
Per quello serve sensibilizzare l'opinione pubblica.
Serve impegno sui problemi reali, sulle differenze che maggiormente incidono e pregiudicano la vita delle persone
Per quello servono fatti concreti. E quelli, come al solito, stanno ben alla larga dalla politica.
Fonti:
L'articolo de Il Fatto Quotidiano
L'articolo, in lingua originale, de Le Monde

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