A cura di Alice Radice
Ribéry nasce a Boulogne-sur-Mer il 7 aprile del 1983 e inizia a giocare a calcio sin da piccolo, finchè all’età di 17 anni entra a far parte del club della sua città, il Boulogne, in cui milita fino al 2002, anno in cui gli osservatori dell’Olympique Alès decidono di portarlo nel loro team. Dopo aver collezionato 29 presenze totali e siglato ben 6 gol, che per un giovane centrocampista non sono pochi, si sente pronto per una nuova avventura e accetta così l’offerta. Rimane all’Olympique Alés per un solo anno, ottenendo 19 presenze e 1 gol. Tra il 2003 e il 2005 cambia tre squadre: prima va al Brest (dove gioca tanto e con costanza, 37 infatti sono le presenze totali e 4 i gol), poi passa al Metz, ma durante la sessione di mercato invernale si
trasferisce al Galatasaray dove conclude il resto della stagione 2004/2005. Quell’estate fa il suo ritorno in patria e firma un contratto con l’Olympique Marsiglia, squadra con cui mostra definitivamente al mondo le sue doti. 53 presenze, 12 gol e convincenti prestazioni portano il Mister della nazione a convocarlo per i Mondiali del 2006, che la Francia conclude al secondo posto dietro la vittoriosa Italia. La stagione successiva si conferma positiva per Ribéry, che ora ha gli occhi di molti club esteri puntati addosso.Sarà il Bayern Monaco ad avere la meglio. Il 6 giugno del 2007 infatti sottoscrive un contratto con il club tedesco, che lo acquista per 25 milioni di euro. Il primo anno in Germania gli porta diverse gioie, tra cui la vittoria della Coppa di Lega e la nomina di miglior calciatore dell’anno grazie alle 46 presenze totali condite da 20 gol. L’anno successivo il Bayern non conquista trofei, ma individualmente parlando non è un anno da buttare. La stagione 2009/2010 invece è tormentata: il francese viene continuamente bloccato da infortuni, nonostante questo, al suo ritorno, contribuisce alla vittoria di scudetto e coppa nazionale.
La Germania sembra essere il luogo ideale per Ribéry, il quale infatti rinnova il contratto fino al 2015. Altri infortuni continuano a tormentarlo durante la stagione 2010/2011, mentre durante la successiva non riesce a dare il meglio di sé, causa anche alcuni conflitti con il tecnico Van Gaal. Inoltre il Bayern perde la lotta per lo scudetto a favore del Dortmund e la finale di Champions, persa ai rigori contro il Chelsea. Bocconi amari da mandare giù, ma l’intera squadra, e in particolare Ribéry, riesce a risollevarsi trionfando in Campionato, Coppa di Germania, Champions League, Supercoppa Europea e Coppa del mondo per
club. Questa lunga serie di trofei e le sue ottime prestazioni lo portano a vincere il UEFA Best Player in Europe, il Calciatore francese dell’anno e il FIFA/FIFPro World XI. È inoltre uno dei tre finalisti in corsa per il Pallone d’Oro, ma viene scavalcato in ordine da Messi e Ronaldo. Durante la stagione corrente Ribéry ha per ora totalizzato 23 presenze e 13 gol, dando un importante contributo alla squadra sia in campionato sia in Champions, eventi calcistici per cui il suo Bayern è in corsa.Ribéry nasce come ala, ma si muove bene in ogni posizione del centrocampo. È dotato di una grande tecnica, ha un ottimo dribbling oltre che una splendida visione di gioco, dote che gli permette di creare azioni importanti che lo rendono un perfetto assist-man. Per essere un centrocampista, è molto efficace e concreto anche in fase realizzativa.
Insomma, Franck Ribèry non è certo il prototipo del bel francesino che fa impazzire le donne, ma che importanza ha? Le sue doti calcistiche fanno passare in secondo piano tutto il resto, i tifosi (e le tifose) del Bayern impazziscono per lui. Come biasimarli, d’altronde davanti a un campione del genere non si può far altro se non lustrarsi gli occhi e godersi le sue meravigliose giocate.