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Frangetta: Michelle ma belle

Creato il 28 gennaio 2013 da Lundici @lundici_it

Barack Obama giura sulle bibbie di Lincoln e M. Luther King. E ama la frangetta di Michelle.

Barack Obama giura sulle bibbie di Lincoln e M. Luther King. E ama la frangetta di Michelle.

 

Frangetta, cioè il taglio di capelli che prevede una frangia piena e corposa, che copra le sopracciglia era (e forse è) indice di un atteggiamento giovane, sbarazzino, un po’ radical chic, un po’ snob e un po’ alternativo. Comunque anche un po’ superficiale. E Flotus (First Lady of the United States) moglie quindi di Potus (President of the United States) se l’è fatta. Spiazzando tutti e facendo mutare opinione su di lei e sulla frangetta. 

Nel 2007 è uscito un libro dal titolo: “Il deboscio. Frangetta e altri profili poveri, Milano.” A cura di Davide Colombo, Baldini Castoldi Dalai,2007”. Una scelta che è stata fatta entrare fra i “profili poveri” non perché indice di povertà materiale e culturale, ma perché uno status legato ad un taglio di capelli se lo possono permettere tutti. Ed è comunque una maniera superficiale di aderire e  a modelli e stereotipi. Nel 2008, mentre negli States iniziava la folgorante ascesa di Obama e famiglia, in Italia ne è nata una specie di “canzone” una sorta di elenco parlato delle caratteristiche delle Milanese “giusta”, che non è giusta perché porta la frangetta, ma porta la frangetta perché è giusta. E allora a Milano significava questo, in alcuni stralci della canzone.
 

Victoria Cabello

Victoria Cabello frangetta per sempre

Milano is burning – Frangetta de Il Deboscio.

Accumulo libri, vado allo spazio Oberdan
vivo all’Isola, vivo sui Navigli, vivo in Buenos Aires
voglio un loft, compro i Taschen
faccio lo Ied, faccio filosofia in statale …
facevo Brera, farò i soldi
me ne andrò da Milano …
mi metto gli occhiali grossi, mi tolgo gli occhiali grossi …
faccio tante foto in digitale, ho il Macintosh …
vado alle feste di MTV, …
bevo solo la birra e il cuba libre, sono una tipa complicata…
vado al Rocket, vado al Plastic, vado al Gasoline,
le mie amiche sono troppo delle pazze
sono una indie rocker, sono indigente

… ho la frangetta
sono estroversa, sono introversa …
questa sera andiamo al Leonkavallo …
non mi interessano i ragazzi con la macchina bella
a me piace il maggiolone, a me piace il furgone della Volkswagen
che bello il salone del mobile, quanta creatività
che bello il Mi – art …
ho Fastweb, mi scarico un film di Antonioni
Fellini, Pasolini, Rossellini, Bolognini
andiamo ai Magazzini, Godard, Truffaut
non mi piace il cinema americano
è troppo commerciale, andiamo alla biennale
i miei genitori non mi capiscono, mio papà mi dice solo porco …
mi spezzo la schiena per farti studiare
studia cretina, io non ho potuto.

luciana-littizzetto-che-tempo-che-fa-13-gennaio-2013

Luciana Littizzetto più ciuffo che frangetta.

 

Si scatenò la viralità della storia e cominciarono a girare le versioni di ogni singola città d’Italia. Non solo Roma, Firenze, ma anche Bologna, Brescia, Pescara, Barletta. La frangetta di Bologna era studente fuori sede e fuori corso, ma andava al Cassero, alla Linea e a Villa Serena, amava il Motor show (tanti maschi) odiava il Cosmoprof (troppe femmine pittate). Ecco per me la frangetta è questo. A ben pensarci la frangetta l’ho portata a lungo anche io negli anni 70 e 80, perché aveva l’incalcolabile vantaggio di coprire una fronte brufolosa e in più potevo lavarla tutte le mattine se non stava bene. Diciamo che dopo i 25 anni non l’ho più praticata con convinzione.
Oggi, in Italia, ne vediamo ancora, soprattutto in Tv: la vera intramontabile frangetta è Victoria Cabello. La presentatrice di “Quelli che il calcio…” sfoggia una vera frangia da sempre e le sta a pennello. Certamente lei nel 2008 le calzava di brutto: lavorava con il suo show “Very Victoria” su Mtv, era fidanzata con l’artista contemporaneo Maurizio Cattelan, aveva fatto un piccolo cameo nel film “Il cosmo sul comò” di e con Aldo Giovanni e Giacomo. Proprio in quell’anno ha iniziato ad interpretare la moglie del gorilla negli spot del “Crodino”. Insomma, indigenza a parte, Victoria è una vera frangetta. E, ancora oggi è coerenze e sempre se stessa senza mai far pensare che “ci faccia”. Lo è, eccome.

Mara Carfagna ieri frangetta hard

Mara Carfagna ieri frangetta hard

 

Ci sono altre frange famose, come la rossa Lilli Gruber e la sempre verde Luciana Littizzetto, ma le loro acconciature, pur non avendo cambiato colore negli anni, si sono trasformate da frangia autentica a ciuffo più elegante per l’una e più matura per l’altra. Comunque le versioni 2013 dei loro capelli attuali hanno lasciato il concetto di frangetta sbarazzina degli anni ottanta, primi anni novanta. Oggi sono pettinate in una versione che non stona con la loro vita pubblica, privata e la loro età.

Politicamente nel 2013 in questa Italia in perenne campagna elettorale, ancora al 100% maschile, la frangia fa destra, o meglio berlusconismo: l’unica ragazza con frangetta che vediamo a sinistra è Debora Serracchiani, che, però, più che alternativa, sbarazzina o modaiola fa pensare ad una persona che si taglia i capelli da sola – altro vantaggio, ai miei tempi, della frangia. Quando non vedevi più nulla, davanti ad uno specchio, potevi accorciarla senza andar dal parrucchiere

Mara Carfagna oggi sweet frangetta

Mara Carfagna oggi sweet frangetta

 

Fra le schiere del centro destra italiano possiamo invece annoverare la cerbiatta Mara Carfagna, la siliconata Anna Maria Bernini, la campana De Girolamo e la laziale Renatuccia Polverini. Tutte vere frangette, nel senso di personaggi che fanno del loro taglio di capelli un’arma di rivalsa, uno status di donna-donna, femminile ma potente e aggressiva, fuoco e fiamme, arroganza, baldanza allo stato puro. Per la verità la Carfagna si è molto ammorbidita da quando era un frangetta hard e il suo look ora è molto dolce, adatto ai suoi occhioni e alla sua nuova verginità – politica. Certo è talmente bella che le donerebbe anche un taglio a scodella.

 

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Il presidente Obama e Michelle al ballo di inaugurazione del secondo mandato.

Capirete, quindi il mio doppio stupore quando Michelle Obama, che ha compiuto 49 anni il 17 di gennaio, si è presentata al pubblico il giorno del giuramento per il secondo mandato del marito alla presidenza degli Stati Uniti, il 20 gennaio scorso con la frangetta. E non una frangetta seria e matura come quella di Lilli Gruber, non arrogante e aggressiva come quella delle politiche di casa nostra. No, Michelle, alla sua età, nel suo ruolo, ha scelto un taglio che le dona, la ringiovanisce e la rende al tempo stesso, allegra, irriverente e rassicurante. Moderna come non lo era nemmeno nel 2008, al primo mandato del marito. Michelle ha la facoltà di sembrare sempre unica, aprire la strada ad altre, ma essere una di noi. È, come direbbero i suo connazionali “ispirational”. Uno spunto da seguire. Anche per noi, donne comuni, i cui mariti o compagni spesso non si accorgono nemmeno se siamo stati dal parrucchiere. Lei invece ha sposato l’uomo più potente del mondo, e le ha fatto i complimenti in diretta televisiva davanti a tutto il pianeta. «Amo Michelle. E, per quanto riguarda l’evento più significativo del weekend, amo la sua frangia. Sta bene. Sta sempre bene».

Ispiriamoci, gente, ispiriamoci.


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