Nasceva a Praga, il 3 luglio del 1883, Franz Kafka, letterato tra i più influenti del secolo scorso, originale interprete dello smarrimento dei primi anni del Novecento, e in molti casi geniale narratore dell’interiorità.
E non poteva mancare, per una degna celebrazione della ricorrenza, un Doodle ad hoc, dedicato in particolare a La metamorfosi (1915) e al suo enigmatico protagonista, Gregor Samsa, che una mattina si sveglia e si ritrova trasformato in un disgustoso, enorme, insetto. Racconto preceduto dalla sua fama, anche a livello di senso comune, che lo pone tra le vette della letteratura del Novecento, con molta probabilità come la più efficace rappresentazione dell’imbarbarimento della natura umana.
Il Doodle odierno, quindi, omaggia i centotrenta anni dalla nascita dello scrittore nel modo forse più suggestivo, selezionando non uno dei romanzi, Il processo, Il castello, o l’incompiuto e postumo America, ma un racconto; anzi, il racconto che, forse assieme a Nella tana, ha meglio delineato l’impalcatura generale del personaggio kafkiano, schiacciato dal destino o dal sistema, succube e impossibilitato a disimpegnarsi. Non si dimentichi, infatti, la gustosa parodia-remake di Philip Roth, Il seno.
Kafka è ancora presente e vivo, e la sua lezione dura e continuerà a durare, fino a che non smetteremo di riconoscerci nello smarrimento dei suoi personaggi, che già nel 1893, quando Kafka aveva dieci anni, un artista come Edward Munch aveva saputo dipingere, nel suo celebre Urlo.
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