Franz Tost
Nella conferenza stampa del venerdì riservata ai tecnici delle scuderie il team principal della Toro Rosso Franz Tost risponde alle domande dei giornalisti sui temi del cambiamento di vertice all'interno della scuderia faentina, sullo sviluppo della fabbrica e sul tema dei costi, recentemente riportato alla luce dal boss Mclaren Martin Whitmarsh.
Nonostante i cambiamenti apportati ai piani alti della scuderia satellite della Red Bull, il team manager australiano è parso molto soddisfatto, sicuro che le modifiche aiuteranno la piccola squadra a crescere in ottica prestazioni: "Ci sono stati un sacco di cambiamenti dal punto di vista tecnico con l'arrivo di James Kay nel ruolo di direttore tecnico che ha portato una ventata di freschezza con gente nuova nel reparto aerodinamico e delle sostanziose modifiche nel lavoro in galleria del vento. Sono sicuro e convinto che siamo sulla strada giusta e mi aspetto una stagione di successi, ma per far sì che tutti collaborino al meglio ci vorrà un pò di tempo. Credo che da metà anno cominceremo a raccogliere i frutti di ciò che abbiamo seminato finora."
Anche la fabbrica della Toro Rosso ha subito profonde modifiche, con la costruzione di un nuovo edificio che porterà il team a costruire nuovi pezzi fatti in casa: "Stiamo producendo per conto nostro la monoscocca, l'ala anteriore e posteriore, il musetto, la carrozzeria, il cofano motore, il fondo, i condotti per i freni e il diffusore. Grazie al nuovo edificio che abbiamo ultimato quindi potremo finalmente modificare la vettura molto più rapidamente apportando degli aggiornamenti specifici e ben mirati alle zone lacunose della nostra vettura."
Alle domande dei giornalisti sul tema dei costi in Formula 1, il numero uno della scuderia nata dalle ceneri della Minardi ha dichiarato: "Abbiamo avuto numerosi incontri tra i team per cercare di ridurre il più possibile i costi che l'anno prossimo con l'avvento del turbo aumenteranno dell'8%. Dovremo cercare di tirar fuori qualcosa, ma per il momento ognuno sta pensando agli interessi della propria scuderia cercando di trarre vantaggio dalla situazione. Alla fine però dovremmo tutti pagare il conto e come ho detto in precedenza, l'anno prossimo sarà molto più salato."
Un'ultima domanda è stata posta sulla situazione del Gran Premio del Bahrain, che recentemente ha visto in dubbio la sua presenza nel calendario per la rivolta minacciata da parte del popolo contro la casa reale al comando del paese: "Non vedo alcun problema sul Bahrain. Non vedo l'ora di andare lì ed è molto importante che la Formula 1 sia presente come forma di intrattenimento, lasciando i temi politici a chi già se ne sta occupando."