Oggi si parla di
emozioni e sentimenti in questo corto. Le sensazioni che ho provato guardando
Frat sono state potenti, e violente.
E proprio la
violenza fa da sfondo a questo filmato…
In un mondo in cui
la violenza, i soprusi e la rabbia vengono puniti con la trasformazione in
pietra, un ragazzo dall'animo completamente puro è l'unica salvezza per le
persone.
Il suo sangue, per
un misterioso motivo, ha la capacità di lenire queste ferite. Ferite che, se
non vengono curate subito, diventano letali e permanenti.
Ma quanto può
sopravvivere la purezza in mezzo al delirio più assoluto?
Corto francese, frutto delle fatiche di quattro studenti dell'ESMA, è caratterizzato da una profonda immersione, grazie anche alle musiche del Trio Zephir. La qualità grafica e buona, seppur non eccelsa, e il design dei personaggi rispecchia in pieno quel degrado che ormai avvolge l'intero mondo. Come altre volte, anche oggi mi ritrovo per le mani un corto totalmente prodotto e sceneggiato da un gruppo di studenti, e questo mi pone di fronte ad un quesito: Perché, se il mondo degli Short-Movie è così florido, ricco di spunti interessanti e prodotti che sfiorano gli applausi a scena aperta, il mondo del cinema invece latita di idee e continua invece a riclicare vecchie storie?
Ammetto che terminato il corto mi sono ritrovato a chiedermi se in realtà non viviamo anche noi in un mondo simile, in cui la purezza viene degradata, trasformata a semplice utilità e dove l'unico valore davvero importante è la violenza e il perpetrarla ad ogni costo… sì, come accennavo in apertura, questo è un corto difficile, forse il più complicato, come concettualità, che mi sia capitato di vedere. Mi auguro che anche a voi piaccia e, visto che non voglio finire per scrivere un post sulla natura della violenza, vi lascio alla visione. Ma stavolta non vi dirò di divertirvi, non sarebbe corretto. Perché non vi divertirete… Nemmeno un po’...