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Fratello Stan Fortuna, il francescano jazzista-rapper del Bronx

Creato il 02 giugno 2012 da Wally26
Chi viene per turismo a New York raramente si interessa di fare il giro delle ‘sette chiese’, come si dice a Roma; la citta’ dopotutto non e’ famosa al mondo per essere un centro di emanazione di religiosita’, aspetto questo che pure esiste anche se meno visibile. New York e’ capace di accontentare le piu’ disparate esigenze religiose di turisti e abitanti e oltre ai famosi gruppi ‘Gospel” di Harlem, a Manhattan ogni primo sabato del mese si tiene un incontro di preghiera serale detto Catholic Underground presso la chiesa di “Our Lady of Good Counsel” animato dai frati francescani; Fra questi frati, Fratello Stan Fortuna, di origini italiane nato e cresciuto nel Bronx, e’ una vera e propria stella! Nel suo sito Francesco Productions tiene un blog in cui promuove i valori francescani attraverso la musica e la fotografia. Dice di lui il Corriere Canadese; Un francescano-rapper e il Vangelo in musica Padre Stan Fortuna promette: «Sarà grandioso» Toronto Padre Stan Fortuna con il saio indossa scarpe da tennis e copricapo “alternativo” sui capelli lunghi, raccolti in una coda. È cresciuto nel Bronx, a New York, è lì che torna tra una performance e lí altra. Il padre francescano di origine italiana fa il rapper, è il suo modo di divulgare il Vangelo. Ieri lo ha ripetuto sul palcoscenico allestito alla CNE , parte della manifestazione organizzata per pronuovere il WYD 2002 (Giornata Mondiale della Gioventu’) la giornata mondiale della gioventù che si terrà a Toronto fra circa un anno. Padre Stan Fortuna di giornate mondiali della gioventù ne ha vissute già tre e su Toronto non ha dubbi, «Accadrà», dice, sfoderando un sorriso a trentasei denti, «non sappiamo cosa succederà, come succederà, ma succederà, grazie a Giovanni Paolo soprattutto». Giovanni Paolo, è così che padre Fortuna chiama il Papa, una familiarità che, se di primo acchitto può apparire fuori luogo, trova  immediatamente una più che degna ragione: non è altro che una profonda manifestazione di affetto e ammirazione, degna del rapporto tra il mito e un suo grande fan. «Sì, lo ammetto, sono un suo fan, un suo grandissimo fan», dice il padre rapper, a sua volta idolo per le decine di ragazzi che lo hanno applaudito ieri sul palco allestito alla CNE, e, una volta sceso, lo hanno letteralmente aggredito, abbracciato «il Papa sarà a Toronto, lo so, e quando cíè lui le cose succedono, anzi, esplodono. Gli ho stretto la mano una volta, ma il mio sogno è avvicinarmi, di più», dice, mentre al tono entusiasta si sostituisce un fil di voce, che per un momento lo fa apparire intimidito solo allíidea di stare vicino al Santo Padre, il suo ispiratore. «Io canto e suono da sempre. A molti sembra strana líidea che il rap si possa trasformare in una preghiera, eppure è proprio quello che il Papa cíinsegna: portare il Vangelo al cuore della cultura contemporanea scegliendo uno strumento come punto di riferimento». È la nuova evangelizzazione secondo padre Fortuna, e funziona, considerato il successo di pubblico. «La giornata mondiale è lí occasione per cogliere la multiculturale universalità della Chiesa Cattolica. Un momento unico, con un pastore unico. La giornata non può che essere lui e dedicata a lui che darà il meglio, sarà lí Hagen Daz di Giovanni Paolo II a disposizione di tutti»; Filed under: New York, Religione Tagged: Fratello Stan Fortuna

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