Bruly Bouabré ha inventato un alfabeto pittografico della lingua bété, composto da oltre 440 ideogrammi monosillabici. Nella sua opera, Bruly Bouabré adatta il linguaggio visivo degli ideogrammi per esprimere un messaggio universale.
Vedi presentazione Palazzo Grassi
“Ma chi è Bouabré? Scrittore, artista, narratore, filosofo, saggio, mistico, inventore, ricercatore, pacifista, insegnante, poeta, comunicatore, profeta, studioso, ricercatore, visionario, osservatore, documentarista e archivista del mondo che lo circonda."
Nato l’11 marzo del 1921 a Zépréguhé, in Costa D’Avorio, in un giorno del 1948 riceve una rivelazione celeste e comincia a creare dei “pictogrammes” che nei suoi 449 simboli vanno a costituire un nuovo alfabeto: il Bété.
Frédéric Bruly Bouabré
Alphabet bété (1990-1991)
Series of 449 drawings
Colored pencil and ballpoint pen on cardboard
Frédéric Bruly Bouabré
Alphabet bété (1990-1991)
Series of 449 drawings
Colored pencil and ballpoint pen on cardboard
Frédéric Bruly Bouabré
Alphabet bété (1990-1991)
Series of 449 drawings
Colored pencil and ballpoint pen on cardboard
Nel 1970, Bouabré comincia a realizzare migliaia di “cartes postales” sui quali disegna con la penna a sfera e pastelli colorati ed intorno ai quale corre un testo. Ed è la scrittura “un rimedio che combatte l’oblio” che Bouabrè utilizza per raccontarci una storia, un’impressione, per riportarci attraverso la rivelazione dei segni, la conoscenza universale.
Completamente inscritto nella sua storia africana, nella tribù Bété è cittadino del mondo in virtù della sua curiosità, dell'insolenza dei suoi scritti, e dell’anticonformismo della sua formazione, Frédéric Bruly Bouabré è un saggio che incarna tutto ciò che ora è in via di estinzione.
Frédéric Bruly Bouabré
Musée du Visage Africain (1991)
Series of 162 drawings
Pencil, colored pencil and ballpoint pen on cardboard
Frédéric Bruly Bouabré
Musée du Visage Africain (1991) Series of 162 drawings
Pencil, colored pencil and ballpoint pen on cardboar
Frédéric Bruly Bouabré
Musée du Visage Africain (1991)
Series of 162 drawings
Pencil, colored pencil and ballpoint pen on cardboard
“Frédéric Bruly Bouabré osserva tutto ciò che è sulla superficie delle cose e ci dà una lettura di quello che vede sulla pelle delle cose. Nella sua opera, al di fuori dell’alfabeto che lui chiama “Conoscenza del mondo”, la maggior parte dei suoi disegni, penso in particolare alla lettura dei segni divini, sulla cola, sull’arancia, sui frutti in generale, per lui è una scrittura divina, non fa altro che osservarla, rivelarla e trasmetterla, qualche volta questi segni sono direttamente leggibili e lui li interpreta, li commenta. Quando invece sono indecifrabili ce li rende così, precisando dunque che sono segni divini e che l’uomo talvolta è piccola cosa per pretendere di avere una lettura intelligibile dei messaggi divini”( André Magnin).”
Fonte
Frédéric Bruly Bouabré
Musée du Visage Africain (1991)
Series of 162 drawings
Pencil, colored pencil and ballpoint pen on
Frédéric Bruly Bouabré
Connaissance du Monde (1995)
Colored pencil and ballpoint pen on cartoncardboard
Frédéric Bruly Bouabré
Connaissance du Monde (1998)
Colored pencil and ballpoint pen on carton
Frédéric Bruly Bouabré
Connaissance du Monde (1991)
Colored pencil, ballpoint and felt pen on carton
Frédéric Bruly Bouabré
Connaissance du Monde (1995)
Colored pencil and ballpoint pen on carton
Une autre partie de la décoration d´une gaine d´épée (II) 1993
Mere Theresa
Groko, 2010, Collection Gervanne et Matthias Leridon.
http://edisegni.amplify.com/2011/07/10/frederic-bruly-bouabre-a-palazzo-grassi/
http://www.caacart.com/pigozzi-artist.php?i=Bruly-Bouabre-Frederic&m=14&s=155
Magazine Arte
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COMMENTI (1)
Inviato il 28 settembre a 22:27
Molto interessante.