Magazine Maternità
Ho avuto modo qualche settimana fa di vedere finalmente il film Freedom for Birth, che tratta del diritto delle donne di scegliere come partorire. Qualche mese fa in occasione della prima, ve ne avevo parlato, e se vi interessa potete rileggere questo post Freedom for birth: il film sui diritti delle donne.
Il filo conduttore di questo documentario è la vicenda di Ágnes Geréb, ostetrica ungherese incarcerata perchè assisteva parti in casa. La sua storia è stata presa come simbolo per un movimento più ampio che coinvolge donne, ostetriche, avvocati fino ad arrivare alla Corte Europea dei Diritti Umani, in cui la domanda che ci si pone è "Hai avuto il parto che volevi?"
Quello che mi ha lasciato più sconcertata è il fatto che le donne nella società di oggi non abbiano il diritto di scegliere come mettere al mondo i propri figli. E questo non accade solo in Ungheria, ma anche nell'avanzatissima Olanda, famosa in tutto il mondo per la sua assistenza materna molto efficente e l'altissimo numero di parti a domicilio. Proprio in questo film viene raccontata la vicenda di una madre olandese, che quando era incinta dei suoi due gemelli è stata costretta a partorire con taglio cesareo in ospedale perchè altrimenti, se avesse seguito il suo desiderio di dare alla luce i suoi bambini in casa, il Tribunale avrebbe portato via i suoi figli dichiarandola non in grado di provvedere loro.
E un caso analogo è accaduto anche in Florida, dove una madre che aveva espresso il suo desiderio di partorire a casa, in quanto la sua gravidanza era fisiologica ha ricevuto lo stesso trattamento della madre olandese, ovvero costretta ad effettuare un taglio cesareo altrimenti il bambino le sarebbe stato portato via.
Quello che mi chiedo, come è possibile che si sia arrivati a tanto? E poi per cosa? Perchè le donne non hanno il diritto di dire ciò che vogliono per loro, ed essere partecipi e consapevoli dell'assistenza ostetrica che ricevono?
In Italia, non si arriva per fortuna ad incarcerare ostetriche o ad obbligare quasi con la forza le madri a sottoporsi a Cesareo, ma le donne hanno veramente il parto che vogliono?
Mi rivolgo a voi che avete partorito, provate a pensare a quei momenti, come vi siete sentite trattate? Hanno rispettato le vostre esigenze e i vostri tempi?
Perchè anche il non ascoltare le esigenze della madre, non discutere con lei riguardo alle opzioni assistenziali e praticare procedure senza chiedere espressamente un consenso è violazione dei diritti della donna.
Si è discusso su questi temi grazie al caso di Anna Ternovsky, una giovane mamma ungherese che ha denunciato l'Ungheria alla Corte Europea dei Diritti Umani proprio perchè non veniva garantita la libertà di scelta per le future mamme riguardo il luogo del parto, oltre alla criminalizzazione delle ostetriche, che assistono e si prendono cura della donna anche al di fuori dell'ambito ospedaliero. Il verdetto della Corte Europea è stato esemplare, e ha rivoluzionato il modo di concepire la nascita, infatti è stato stabilito che la donna è libera di decidere dove e come partorire.
Questo è un inizio, ma di strada ce n'è ancora molta da fare. Infatti nonostante sia stata riconosciuto il diritto della donna, la situazione per Agnes non è ancora migliorata.
Dopo la proiezione del film anche in Italia si sono costiuiti gruppi di ostetriche e di donne che si sono uniti per riflettere e condividere esperienze sulle cure materne. Tutte siamo d'accordo nel dire che esiste troppa medicalizzazione, ma io penso che il problema non sia solo questo. Credo che nell'assistenza offerta oggi sia in gravidanza che nel parto, le donne non vengano sufficientemente ascoltate e finiscono per subire tutto. Quasi tutte si fanno seguire dal ginecologo, che è un medico e quindi inevitabilmente vengono trattate come se fossero malate. La gravidanza invece non è una malattia, ma solo uno evento straordinario per il corpo della donna. E tutte hanno il diritto di ricevere un'assistenza clinica adeguata, ma essere anche al centro di tutto l'evento nascita e poter quindi esprimere i propri desideri.
Se anche voi volete che la Corte Europea dei Diritti Umani approfondisca le tematiche sull'assistenza al parto e si prodighi per garantire un'assistenza uguale ed umana per tutte le donne, introducendo per esempio il diritto al parto in casa in tutti gli Stati dell'Unione Europea firmate la petizione:
Petizione sulla Violazione dei Diritti Umani nell'assistenza al parto.
Per approfondire questa tematica potete aderire al Freedom for Birth- Rome Action group, il gruppo italiano dedicato al movimento. Potete rimanere aggiornati sulle sue iniziative cliccando "Mi Piace" sulla pagina Facebook : Freedom for Birth- Rome action group
Se volete condividere le vostre idee o esperienze, potete farlo commentando qui sotto! Se vi va potete rispondere alla domanda che ci siamo posti all'inizio: Hai avuto il parto che volevi?
A presto!
Elisa
Enthusiastic Midwife
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