Magazine Diario personale

Frequency

Da Gloutchov
FrequencyFantascienza e viaggi nel tempo. E' raro che questi due argomenti riescano a coinvolgermi quando si amalgamano tra loro. La questione del paradosso temporale, del viaggio nel passato, del modificare il futuro è... un qualcosa che generalmente mi annoia. Però non con Frequency.In questo film la connessione temporale tra presente e passato è stata realizzata con il giusto tocco, ed è convincente, divertente, emozionante, e altri aggettivi che spero vogliate aggiungere voi lettori.
La storia nasce a causa di una tempesta solare più forte del solito. Anzi, due tempeste solari, una scatenatasi nel lontano 1959, l'altra ai giorni nostri. Nel 1959 Frank Sullivan, pompiere, muore nel tentativo di salvare una ragazzina da un magazzino in fiamme. Ai giorni nostri il figlio di Frank, John - poliziotto - scopre in un armadio il vecchio "baracchino" del padre, e decide di accenderlo. Sarà colpa della tempesta solare... ma la radio a onde corte mette in contatto padre e figlio a distanza di 30 anni. Se all'inizio Frank e John non si riconoscono, è evidente che a un certo punto i due si rendono conto dell'incredibile miracolo, e John non riesce a trattenersi dal rivelare al padre dell'incidente che lo porterà alla morte.Neanche a dirlo, il padre si salva dall'incendio, e tutto cambia nella vita di John, che però... stupore... si ritrova a indagare su un assassino di infermiere che, nel 1959 ha ucciso sua madre, e altre 9 donne (nel precedente flusso temporale l'assassino di infermiere ne aveva uccise solo tre, e la madre di John non aveva mai corso il pericolo).Così la storia si complica e diventa interessante. Padre e figlio si mettono a indagare sul killer per fare in modo, nonostante i 30 anni temporali che li separano, che la madre non venga uccisa.
Ci riusciranno?
Bel film da guardare sul divano, con un bel secchiello di popcorn appena fatti!

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