Fright Night - Il vampiro della porta accanto: se Colin Farrell ha sete con una birra non ve la caverete

I teenagers sono già in guerra per stabilire se nel ruolo di un vampiro sia meglio Robert Pattinson o Colin Farrell. Diciamo subito che il paragone nemmeno si pone.

Pattinson è l'ultimo dei romantici, Farrell è solo da impalare. E il prima possibile. Prima cioè che possa familiarizzare troppo con tua madre, la tua ragazza e i tuoi amici che già stanno sparendo vertiginosamente dalla circolazione. E tu non sai perché. L'appello mattutino in classe a scuola somiglia sempre più a un bollettino di guerra. E tu non sai spiegarti perché. Il tuo vicino è gentile, un po' pallidino, dorme tutto il giorno, la sera si aggira e fa cose ma non si riflette. E tu non capisci perché. E non presti nemmeno fede a chi ti mette in guardia contro di lui, perché nessuno nel 2011 può credere ai vampiri senza sentirsi insano di mente.Finché sparisce anche chi aveva subodorato l'inganno, lasciando però da bravo Pollicino sufficienti briciole che porteranno di filato al mostro. 







Chiariamo subito che Fright Night è un altro esercizio di stile in 3D perciò qui Dracula morde in maniera spettacolare quanto un Piranha e ne ha la stessa arcata dentaria. 

Fiotti di sangue, corpi che si dissolvono allo spuntar del sole e altre rivoltanti amenità sono perciò parte scontata del budget da occhialino, e quindi il giro al luna park è assicurato. Ma manca lo stile di quell'Ammazzavampiri datato 1985 di cui questo film vuole essere un "pallido ed esangue" remake, appiattito sui gusti più usa e getta dei tempi attuali. 

Basti pensare a quanto sia commerciale e macchiettistico Peter Vincent (un tempo interpretato dal mitico Roddy McDowell), sedicente cacciatore che prostituisce la sua immagine in televendite e finti spettacoli sul vampirismo. E a quanto meno charme rispetto al vampiro di allora abbia il vampiro di adesso, un Colin Farrell che sembra più un prestante e muscoloso idraulico in canotta che una fascinosa creatura delle tenebre. 

Sarà che da Buffy in poi, nei telefilm e film dedicati al genere soprannaturale, l'erotismo e il sex appeal sono ormai componenti irrinunciabili e scorrono quanto il sangue. Ma la classe principesca di Chris Sarandon, vicino di casa negli anni '80, e quel suo aspetto così da nobiluomo impeccabile che tradiva le aspettative servivano molto di più alla funzione di mascherare i pericolosi canini pronti a mordere. Il nuovo che avanza lo fa calpestando e radendo al suolo quanto di buono c'era nel suo ricordo. Sarà mica per questo che quando lui e Colin Farrell si ritrovano faccia a faccia sulla strada, il primo scappa a gambe levate e ha persino la peggio?