“Io lavoro per l’FBI, nella divisione Fringe, che si occupa di eventi anormali e misteriosi, che possano mettere a rischio la sicurezza degli Stati Uniti e dei suoi cittadini.”
Queste sono le parole di Olivia Dunham, protagonista assieme a Walter e Peter Bishop, della serie TV Fringe. Olivia si ritrova a capo di questa divisione dopo essere riuscita a rintracciare Peter con lo scopo di poter parlare con il padre, Walter, rinchiuso da anni in un clinica psichiatrica. Walter è stato un brillante scienziato che si è occupato di studiare e sperimentare in ambiti della scienza “ai confini della realtà” lavorando al servizio del governo degli Stati Uniti. In seguito ad un incidente nel suo laboratorio Walter viene internato. Peter, suo figlio, è dotato di un’intelligenza ben al di sopra della norma. Ma a causa del trauma subito con il distacco forzato dal padre sfrutta le proprie capacità per truffe e affari discutibili.
I tre si ritrovano da subito coinvolti in una serie di eventi bizzarri e fuori dal normale, la maggior parte dei quali sembrano collegati tra loro. Durante la serie ci si riferisce a questi eventi utilizzando il termine “schema” e col proseguire della trama questi appaiono in relazione con il passato di Walter e la Massive Dynamics: una società che si occupa di tecnologia all’avanguardia e che fin da subito sembra nascondere diversi segreti.
Bisogna riconoscere che gli autori di Fringe sono dotati di una spiccata fantasia: ogni puntata si caratterizza per la presenza di un evento straordinario sempre nuovo e incredibile. Nonostante i temi cupi la serie, anche grazie alle peculiarità di Walter, riesce a strapparti qualche sorriso. Nel complesso Fringe risulta una serie leggera e non eccessivamente impegnativa.
Attenzione: nel paragrafo successivo verranno svelati alcuni dettagli della trama.
Purtroppo numerose sono le incongruenze e buchi nella trama che si verificano già nella prima serie. La prima cosa da far notare, ad esempio, è la presenza immotivata di un secondo Walter nell’ospedale psichiatrico. Un’altra è il bacio tra Nina Sharp e Broyles, rispettivamente dirigente della Massime Dynamics e superiore di Olivia nella divisione Fringe, che sottende una relazione senza seguito all’interno della serie. In ultimo (ma ce ne sarebbero ancora molte!) anche le modalità per passare tra un universo ed un altro sembrano cambiare modalità ed effetti. Tutto ciò mostra chiaramente degli “aggiustamenti” in corso d’opera della trama, fino a giungere alla quarta stagione dove con un espediente c’è un completo “reset” della serie. La trama è tanto assurda da minare lo spirito critico dello spettatore fino a riuscire a nascondere queste incongruenze.
Appare evidente che Fringe non è una serie al top della qualità, tuttavia la varietà tematica e la leggerezza la rendono godibile e forse a ciò è dovuto il suo successo.
Martina: carina ma non accurata. Da ricordare che sono i dettagli che fanno la differenza! Voto 6 1/2.
Davide: troppe incongruenze per i miei gusti, la fantascienza si merita più di Fringe. Voto 6.