Frittata di pomodori secchi

Da Piac3r

La frittata è un piatto alimentare di cui il principale elemento sono le uova. A seconda degli ingredienti aggiunti durante o al termine della cottura, la frittata può essere consumata come secondo piatto o come dessert. In quest’ultimo caso, assume frequentemente la denominazione di omelette.

La base è costituita da uova, che possono essere sbattute o meno (in quest’ultimo caso si ha la cosiddetta uova all’occhio di bue). Nel primo caso, all’impasto ancora crudo vengono tipicamente aggiunti altri ingredienti, come ad esempio formaggio, prosciutto, pasta, verdure. L’impasto viene lentamente cotto in padella o al forno. Dopo la cottura, la frittata può essere ulteriormente farcita, ad esempio con formaggio, salumi, verdure, cioccolato, marmellata, frutta, erba aromatiche o altri ingredienti.

Una delle preparazioni più diffuse è la frittata di Cipolle. Piatto della tradizione popolare italiana, è composto da cipolle (preferibilmente bianche) appassite in abbondante olio d’oliva, uova, sale, formaggio grattugiato e pepe. La frittata di cipolle, piatto povero per eccellenza, nei decenni passati era consumata come alimento principale dai braccianti, operai e lavoratori a giornata.

Nella cucina napoletana è molto diffusa la frittata di maccheroni preparata tipicamente con vermicelli o spaghetti, in bianco o con il pomodoro. La pasta avanzata del pranzo o della cena precedente può essere utilizzata come ingrediente per una frittata di maccheroni. Nella frittata possono essere incorporati pezzi di prosciutto o di formaggio.

Negli anni settanta, grazie al personaggio di Fantozzi interpretato da Paolo Villaggio, nel film Il secondo tragico Fantozzi, la frittata di cipolle è assurta a simbolo di un’”anarchia” all’interno delle mura domestiche.

La sua degustazione, accompagnata da birra gelata e rutto libero, comporta il rigetto di quelle regole sociali di buona creanza e di ipocrita contegno borghese cui è – suo malgrado – costretto il ragionier Ugo Fantozzi, travet del ventesimo secolo.

Nel 1535 fu preparata presso la certosa di Padula una frittata con ben mille uova in onore di Carlo V di Spagna che sostò presso la certosa con il suo esercito di ritorno vittorioso dalla battaglia di Tunisi. L’evento viene ancora oggi celebrato ogni anno il 10 agosto, ed è stato citato nel film C’era una volta… di Francesco Rosi con Sofia Loren e Omar Sharif. Se pensate che questa sia la frittata più grande mai realizzata, vi sbagliate e non di poco, infatti il 17 maggio del 1987, a Carcacia di Padrón in Spagna, il cuoco Antonio Rivera Casal preparò una frittata con 5000 uova, aggiungendovi 150 litri di olio e 499 chili di patate.

Ingredienti per 4-6 persone:

200 g di scalogni,
6 uova,
1/2 bicchiere di vino bianco,
1 cucchiaino di zucchero,
30 g di parmigiano grattugiato,
1 cucchiaino di paprika dolce,
timo fresco,
6 pomodori secchi sott’olio,
1 dl di latte,
olio di oliva,
sale q.b.

Procedimento:

Sbucciate gli scalogni e tagliateli grossolanamente. Scaldate in una padella 4 cucchiai di olio, aggiungete gli scalogni e lo zucchero di canna. Rosolate a fiamma alta per 4-5 minuti. Salate e unite il vino bianco, poi abbassate il fuoco, mettete il coperchio e cuocete per 15 minuti.
Sbattete in una terrina le uova con una presa di sale, la paprika e il formaggio grattugiato. Aggiungete 1 cucchiaio di foglioline di timo e i pomodori secchi scolati dall’olio e tagliati a tocchetti. Versate il composto negli scalogni.
Cuocete la frittata a fiamma bassa, coperta, per 5-6 minuti. Levate il coperchio, avvolgete il manico della padella in un doppio foglio di alluminio e terminate la cottura sotto il grill del forno. Servitela tiepida.


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