Frittelle di fiori d'acacia Friceu 'd fiur 'd gasia

Da Lauradepalma

Ringrazio mio papà che nonostante la pioggia sia andato a raccogliermi i fiori prima che il temporale li distruggesse.
Le avevo già proposte nel blog queste frittele, esattamente un'anno fa, una ricetta diversa, come diverse erano le mie foto e i post.Prima di passare alla ricetta, grazie ad una Naturalista che ho conosciuto su Facebook, sono venuta a conoscenza di come sichiama in verità questa pianta e quali parti sono commestibili e quali no.Condivido con voi la sua sapienza:
La Robinia pseudoacacia è una pianta delle Fabacee (ex Leguminose) pioniera e infestante, ma lasciata perchè miglioratrice del terreno poichè anche essa opera l'azotofissazione simbiontica.
I fiori bianchi, simili a quelli del pisello (o a quelli del maggiociondolo GIALLI E VELENOSISSIMI) sono commestibili, mentre il resto della pianta è tossica per l'uomo. Le frittelle di robinia (in veneto "cassia") sono diffuse soprattutto nel Nordest: sono dolci naturalmente - il miele di acacia è in realtà di robinia ed è uno dei più dolci, proprio per questo - e gradevolmente profumati anche al palato.
Si distingue dalla Acacia per il colore dei fiori (gialli nell'Acacia - per la cronaca la mimosa dell'8 marzo è Acacia dealbata) e perchè non sono labiati come quelli della Robinia, ma piumosi.
Inoltre la Robinia ha lunghe spine su tutto il fusto
mentre l'acacia ce le ha solo sulle foglie (stipole spinose).

In piemonte si chiama Gasia, e le frittele Friceu 'd fiur 'd gasia.

1 uovo1 bicchiere e mezzo di latte1 cucchiaio di mieleFarina q.b.mezzo cucchiaino di lievito per dolciolio di arachidi per friggere
Sciogliete il miele nel latte, unitevi l'uovo e sbattate bene con una forchetta.Unite al vostro composto la fanina, quanta ne pasta per avere una pastella non troppo liquida, ed invine aggiungete il lievito per dolci.Friggete i fiorni in olio di arachidi ben caldo.

Per questa ricetta ho utilizzato:wok Pensofal

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