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From Orlando to Santiago – s/Cena terza

Da Pentolapvessione

Ed eccoci alla terza cena di O e del suo progetto artistico From Orlando to Santiago.
Baraonda tra gli ospiti. Alcuni all’ultimo non possono, li sostituiamo e saltano, ne subentrano altri e si scompaginano… a tavola apparecchiata siamo in 6: M – già sostenitrice di pentolapvessione – che porta R, D – che ha sentito parlare mille volte di pentolapvessione e non è ancora venuta – O, W ed io.
M è stata giusto qualche sera fa da Amantes a Flanella XL dove O presentava From Orlando to Santiago. Il progetto la incurisce e ne parla con R, che il cammino lo ha fatto e anche lui di musica si occupa.
C’è chi dice che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, in questo caso tra il dire e il fare c’è di mezzo il camminare e il cantare e il cucinare e il chiacchierare: mentre M e R ne parlano noi ci mettiamo d’accordo per invitare M et voilà la cena è pronta, la chitarra accordata, il vino non manca, i brani e le portate si susseguono, una tappa dopo l’altra.

Per 6 persone

Uova fritte alla mozzarella in carrozza

From Orlando to Santiago – s/Cena terza

Uova di quaglia 6
mozzarella in carrozza
funghi trifolati
burro

Morale delle Uova fritte alla mozzarella in carrozza: anche questa sera le dpanze si aprono con l’uovo a là coquille ovvero l’origine del mondo adagiata tra le braccia del pellegrino.
Nella fattispecie questo è uno di quei piatti di Ada in cui l’ “a parte” la fa da padrona: prepara la mozzarella in carrozza e mettila da parte, cucina i funghi e mettili da parte, friggi le uova e mettile da parte… passo passo e con pazienza e il piatto è pronto.

Minestra di ortaggi e salsicce

From Orlando to Santiago – s/Cena terza

Grossa rapa
cavolo 1/2
carote 2
sedano piccolo
salsiccia di Bra 2 belle spanne + 1 piccola spanna da mangiare mentre si cucina
fettine di pane
parmigiano grattugiato
brodo

Morale del Minestrone di ortaggi e salsicce: ieri preparo il brodo oggi la minestra, che tra un passaggio e l’altro deve cuocere per quasi quattro ore. Ada non usa la salsiccia di Bra bensì quella di maiale, aggiungendo agli ingredienti anche un salame magro tipo Fabriano… e pensare che anche senza di lui la zuppa è così nutriente che potremmo arrivare fino a Roncisvalle!
Vi segnalo che “nella cucina internazionale questa preparazione si conosce con il nome di garbure à la béarnaise”.

Pasticcini di manzo

From Orlando to Santiago – s/Cena terza

Manzo 600 g
farina 300 g
burro 100 g
lievito di birra 20 g
acqua tiepida 1 bicchiere
sale

Morale dei Pasticcini di manzo: “questa preparazione semplice ed economica è raccomandabilissima per i pranzi di famiglia” scrive Ada. Aggiungerei che è anche una ricetta perfetta per lunghi cammini, uno spuntino meraviglioso da mangiare lungo la strada, anche perché si possono servire sia caldi sia freddi… “sono buonissimi in tutti e due i modi”.
Ad accompagnare i deliziosi pasticcini caserecci un insalata di cavolo e acciughe e qualche autunnale funghetto trifolato che tranne che a me male non fa.

Testina di vitello alla gratella

From Orlando to Santiago – s/Cena terza

Testina di vitello 400 g
prosciutto cotto 2 fette
lardo 1 fetta
prezzemolo
pane grattugiato

Morale della Testina di vitello alla gratella: aspetto fino all’ultimo a prepararla perché non so se avremo ancora uno spazietto per lei, l’incubo della mentina dei Monthy Python ogni tanto bussa alla mia coscienza.
Siamo tutti curiosi di assaggiarla, la testina è già bollita in attesa di trasformazione. L’attenzione passa ad O ed io ho tutto il tempo di spalmarla di pesto di prosciutto, impanarla e infornarla. Ada usa la gratella, io mi avvalgo della facoltà di usare il grill.

Millefoglie alla frutta

From Orlando to Santiago – s/Cena terza

Dischi di pasta sfoglia 4 = farina 250 g, burro 250 g
confettura di pesche 1 barattolo
mandorle 100 g
zucchero a velo

Morale della Millefoglie alla frutta: di s/cena in s/cena continua nelle retrovie il cammino della sfoglia. Più la preparo più la capisco. La preparazione continua ad essere lunga ma l’ansia inizia a svanire. Piano piano sta diventando meccanica quanto una pasta frolla con la differenza che serve più tempo. La marmellata di pesche è anche lei frutto del Talismano e l’insieme è un vero dolce delle feste.



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