"E a un certo punto devi scegliere: o resti sulla riva o accetti una mano tesa, ma per afferrarla devi chiudere gli occhi e fidarti".
David vive a Kitty Hawk, e' felice anche se non ha mai visto nulla oltre il North Carolina. Andrea viene dal Peru': arrivata negli Stati Uniti per lavoro, ha trovato il compagno di una vita e non si è più spostata. Qualcun altro e' italiano, ma sui generis, adora il gelato ma non la pasta: la sua parola d' ordine e' partire.
A Virginia a beach il silenzio dell' oceano vince il freddo delle onde sulla spiaggia, per far posto al ricordo dei delfini, spariti nello spazio di un sorriso.
Frozen yogurt, avocado salad e hamburger, tre camere per sedici, tra ombrelloni, coolers e palloni. Un inno lontano e fuochi d' artificio, celebrando l' indipendenza altrui dietro cappelli sgravanti a stelle e strisce. Ritorno lento, a ritmo di musica colombiana, le universali file in autostrada dopo un weekend lungo di mare. Dal finestrino l' America dei grattacieli fronte mare, dei baywatch e delle piscine Hilton sulla spiaggia. L'America dei lunghi viaggi in macchina, a 55 miglia all'ora da non poter superare, l'America dei motel, dei campi sterminati e dei Wendy's a bordo strada.
"O le cavalchi, le onde, o ti lasci sopraffare, piegandoti senza scelta al fatto che qualcun altro prenda il controllo".
E se non afferri quella mano puoi essere perduto.