Riassunto della 1^ parte. Bagnara Calabra anno 1949. Domenico e Carmela, due ragazzi innamorati decidono di rendere pubblica la loro relazione, dopo due anni di clandestinità. Tale loro decisione crea dei problemi nelle famiglie che li consideravano solamente amici. A seguito di pettegolezzi e maldicenze della gente, il padre di Carmela impedisce alla figlia di frequentare Domenico avendo quest'ultimo tradito la sua fiducia ed infangato l'onorabilità della famiglia. Domenico non si rassegna a stare lontano della sua amata ed escogita un piano per riaverla.
2^ parte
Intanto amici comuni vanno a trovare Mario a casa per salutarlo e nello stesso tempo per saper se quanto era successo tra lui e Domenico fosse completamente dimenticato. Al termine della visita hanno avuto l' impressione che Mario, nonostante tutto, voleva continuare ad essere amico di Domenico e di Carmela avendo abbandonato per sempre l’ idea di intromettersi nel loro rapporto d’amore. Era quello che gli amici volevano sentire, per cui nel salutarlo si sono complimentati con lui per questo suo gesto di vera amicizia. Domenico, dal canto suo, già il giorno dopo l’accaduto, si era pentito del suo comportamento e sperava con tutto il cuore che Mario non nutrisse nei suoi confronti idee di vendetta o di ritorsione. Rassicurato dagli amici, tutto è tornato come prima; il gruppo si è ricomposto e anche le famiglie di entrambi, contente per l' avvenuta riconciliazione, hanno ritrovato serenità. Nunziatina intanto arriva a casa dei nonni e consegna a zio Domenico il biglietto di Carmela. Dopo averlo letto, Domenico esce e si avvia verso la casa dei genitori di Carmela per dare la sua versione dei fatti e nello stesso tempo per dichiararsi, chiedere cioè la mano della figlia e ufficializzare agli occhi della gente il loro fidanzamento per evitare maldicenze e falsità. Nel tratto di strada che lo separa dall' abitazione di Carmela, incontra Mario; i loro occhi si incrociano e senza parlare si abbracciano per sigillare la loro completa pacificazione. Domenico nell' abbracciare Mario gli sussurra all' orecchio “Scusami... non volevo... non ero io....” e Mario a sua volta ” Non pensiamoci più...” e riprendono il cammino.Giunto nei pressi della casa di Carmela, Domenico vede aprirsi la porta e apparire sulla soglia il padre e dietro la mamma di Carmela. Si avvicina e chiede loro di rientrare in casa perché ha delle cose da dire. Il padre scuro in volto e arrabiato si rifiuta e lo invita con modi non certo gentili ad andarsene per evitare di mettergli le mani addosso per quello che aveva fatto alla sua famiglia. Inutilmente Domenico tenta di farsi ascoltare e alla fine decide di fare marcia indietro ma prima di allontanarsi pronuncia una frase “ Non finisce qui...” che suona come una minaccia. Passa qualche giorno e Domenico non si da pace lontano da Carmela, per cui decide di chiamare due suoi amici per concordare con essi il modo per riaverla. Si stava avvicinando la festa della Marinella e secondo loro poteva essere l' occasione buona. Dieci giorni prima del giorno stabilito, Domenico si reca a Santa Cristina, un paese dell' entroterra ai piedi dell'Aspromonte, presso un suo zio, coltivatore diretto, propietario di diversi ettari di terreno coltivato, per chiedergli se fosse disposto ad accogliere nella sua masseria per un paio di giorni lui e Carmela, avendo deciso di sposarla contro la volontà dei suoi genitori. Lo zio prima tenta di dissuaderlo, ma poi vedendolo deciso perché innamorato, accetta e gli consegna la chiave di un casolare distante qualche ckilometro dalla masseria. Domenico abbraccia lo zio, lo ringrazia e va a fare un sopralluogo nel casolare indicato. Lo trova in buono stato, arredato con mobilio rustico, dotato di caminetto, di una cucina a legna, un lume a petrolio sopra un comò e un lettone sopra il quale è appeso un vecchio quadro della Madonna di Polsi. Contento e soddisfatto rientra in città e informa gli amici. Nei giorni successivi per mezzo della nipotina Nunziatina fa sapere a Carmela il suo piano pregandola di tenersi pronta per l' ultima domenica di settembre, festa della Madonna di Porto Salvo, molto sentita dai pescatori e da tutti gli abitanti del Rione Marinella di Bagnara, che segnerà il coronamento del loro sogno d'amore.
- fujtina - Festa della Marinella. La Statua della Madonna di Porto Salvo viene portata in processione per le vie del rione con al seguito una moltitudine di persone e il complesso bandistico del luogo.Carmela, vestita a festa e in compagnia di amiche è tra la folla. Un po' tesa ma contenta, canta e recita le preghiere con particolare sentimento. A tarda sera al termine della processione, durante gli spari dei fuochi pirotecnici, Domenico si avvicina di nascosto a Carmela e prendendola per un braccio senza farsi accorgere la invita a seguirlo in una viuzza adiacente, dove lo stanno aspettando due suoi amici con una macchina, presa a noleggio, per portarli in un luogo tranquillo. Carmela accetta di buon grado e mentre la gente intorno è attenta a guardare i fuochi artificiali, molto rumorosi e colorati, riesce ad allontanarsi senza farsi notare. A mezzanotte, finita la festa, la gente comincia a diradarsi per fare rientro a casa e le amiche di Carmela girando lo sguardo a destra e a manca la cercano invano. Non trovandola, pensano che se ne sia andata a casa a loro insaputa e un po' deluse lasciano il piazzale. Dopo qualche ora, i genitori di Carmela, non vedendola rientrare, cominciano a preoccuparsi e fanno un giro in paese per chiedere alle amiche con le quali era uscita come mai la figlia non era rincasata. Non avendo avuto una risposta chiara, decidono di denunciare la sua scomparsa presso la caserma dei carabinieri. Il giorno dopo iniziano le ricerche e i carabinieri della locale stazione avviano le indagini per capire cosa sia potuta succedere la sera prima. Dalle informazioni raccolte, i carabinieri sono convinti che Carmela si sia allontanata volontariamente insieme al suo ragazzo, per cui il caso viene catalogato come “fujtina amorosa”ossia fuga d' amore per mettere i familiari di entrambi di fronte al fatto compiuto e costringerli ad accettare il loro matrimonio. Intanto i due “fuggiaschi” trascorrono la luna di miele nel casolare in località Santa Cristina e nonostante le ricerche dei familiari e delle forze dell' ordine per tre giorni possono godere in pieno il loro amore nel silenzio dei boschi, lontano dal frastuono, causato dalla loro fuga d' 'amore. Sono giornate di vera passione e profondo amore, coltivato da parecchi anni senza mai poter assaporare il piacere del sesso completo. Ma Domenico e Carmela sanno benissimo che presto dovranno fare ritorno a casa e si augurano che questa loro “fujtina” possa essere accettata dalle due famiglie. Alle prime luci dell 'alba del quarto giorno Domenico sente il rumore di un motore nelle vicinanze; attraverso la finestra socchiusa scorge una macchina che si avvicina e dopo poco riconosce la “campagnola” dei carabinieri. Fa appena in tempo per svegliare Carmela quando sente bussare alla porta; si veste in fretta e va ad aprire; il militare dell'Arma dopo aver proceduto alla identificazione dei due giovani, li fa salire nella “campagnola” per portarli in caserma e dopo le formalità di legge i due ragazzi vengono portati a Bagnara per essere riconsegnati alle rispettive famiglie essendo entrambi minorenni. Il padre di Carmela a questo punto ritira la denuncia contro ignoti presentata quattro giorni prima e il fascicolo presso la caserma dei carabinieri viene archiviato, senza ulteriori conseguenze. Nei giorni successivi le due famiglie si ritovano insieme per stabilire la data delle nozze riparatrici per mettere fine ai pettegolezzi della gente e, considerati i tempi necessari per i preparativi, viene indicata la data del 7 dicembre 1949, al compimento del 21° anno di età di Domenico, per la celebrazione del matrimonio. Quindici giorni prima vengono fatte le pubblicazioni al Municipio presso l'Ufficiale di Stato Civile e puntualmente il 7 dicembre 1949 Domenico e Carmela vengono dichiarati marito e moglie con una cerimonia molto semplice e contenuta ( senza l'abito bianco) nella Chiesa Madre di Bagnara Calabra alla presenza di parenti ed amici. Della loro “fujtina” non è rimasto che un lontano ricordo! E vissero felici e contenti.............
F i n e
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In questo racconto i nomi dei personaggi sono totalmente inventati per cui ogni riferimento a persone o cose, è puramente casuale.*******************************