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Fuga da San Valentino

Da Vanessa Valentinuzzi

Fuga da San Valentino

foto:flickr

Il dubbio è come la lingerie, non andrebbe mai indossata in pubblico.Vale in amore quanto sul lavoro, al primo appuntamento insieme quanto ad un colloquio. E se il San Valentino non lo festeggi è perché non hai tanta scelta, ragazza:  il dubbio che conservi in te quando inizi a frequentare qualcuno, ti ha portato dove sei ora. Davanti al pc. Sì, lo so, San Valentino è una festa commerciale, e blah blah blah, si ama nel quotidiano e via con gli altri luoghi comuni. Per sdrammatizzare, ti ha invitato il tuo miglior amico, i tuoi amici single vanno a cena tutti insieme, perché no? No. Non ti va. Eppure, ti piacerebbe ricevere dei fiori, una bella lettera, sì insomma una sorpresa.  C’è ancora del romanticismo in quel labirintico anfratto, in quel muscolo scuroche ti batte veloce quando corri e quando vedi Alessandro Borghese cucinare su Sky o Justine Timberlake ammiccare a te, sì, sì proprio a te, dal dvd del concerto. Ma tu stasera rimarrai a casa. Per tre ottimi motivi. Primo, devi andare a comprare il materasso all’Ikea, e ci vai la sera dopo il lavoro. Secondo,  vuoi rileggere un tuo racconto di cui sei orgogliosa e che ha come protagonista un ingegnere, Fabio, alle prese con un Capo stronzo e  funziona,  hai creato un bastardo da film e un protagonista che ci riscatta tutti.  Terzo motivo perché la fauna maschile, questo San Valentino, si divide  in due categorie: quelli che “io rubo, tu ruby” e quelli che taggano. I primi, diffusi tra politici, professionisti, assicuratori, svolazzano con allegria imprenditoriale da una straniera all’altra, i secondi, single, freschi sposi, conviventi inviano cartoline di San Valentinograzie al loro social network preferito oppure auguri celati dentro la morbosa discrezione del messaggio privato “mi sono sposato, ma sono in crisi e tu sei irresistibile". Gli altri, quelli che potevano interessarti sono andati. O li hai fatti andare via tu, forse perché non era destino o forse perché non ci credevi abbastanza. Altra ipotesi è che tu sei una calamita per gli uomini bastardi. Ultima ipotesi: gli uomini sono quasi tutti bastardi. E quando esci con uno dei "quasi tutti"  manifestare dubbi è il primo sbaglio che si commette. Ma te ne accorgi sempre troppo tardi. Sempre quando ti giri nel lettoe ti rendi conto che c’è uno spazio infinitamente vuoto accanto a te. Che vorresti un massaggio alla schiena e a quest’ora Gabriella –la tua estetista- dorme. Con un uomo. Così iniziano quei pensieri gelatinosiche ti fanno ripercorrere tutte le parole dette, tutte le tue reazioni sbagliate, tutti tuoi difetti. E ti accorgi che le insicurezze di oggi non sono niente altro che lo scudo che ti protegge da un altro possibile dolore, che sei diventata cinica e non credi più e che questo ti porta di nuovo a quell'abissale equivoco di aspettarsi sempre il peggio, non credere più a nulla. Non dare più peso a quelle piccole frasi che per qualcuno sono enormi montagne spostate per raggiungerti. Ma tu no, non lo capisci, tu non vedi. Tu credi solo nella fedeltà del tuo computer –al massimo se crolla lo porti ad aggiustare- e quindi ti tarpi le ali, non dai più e quindi non ricevi. Perdi la tua spontaneità. Grazie, dopo tutto quello che ho sofferto -ti ripeti- ora ci vado piano, ci vado con i piedi di piombo, io.L'altro errore cosmico è ascoltare il parere degli altri, soprattutto quello delle amiche, per definizione sostenitrici della diffidenza verso il maschio. Di solito, c’è sempre quella che ti mette in guardia “il tuo F., dopo che siamo andati a cena tutti insieme, mi ha chiesto l’amicizia su facebook”, come se le avesse messo una mano sulla coscia. Oppure quella che ti dice “guarda che se non ti risponde al messaggio entro due ore, sta con un’altra. E' semplice e matematico”. E il dubbio arriva, e una volta che è lì dovresti trovare uno che ha la loquela di Obama al discorso alla nazione per convincerti che lui, aveva davvero solo mal di testa e non ti ha risposto. Il parere dell’amico maschio, invece, è sempre univoco e unanime “Lascia perdere”o “ma con quello esci? Sei caduta in basso”. Il che suona alle tue orecchie ribelli come la migliore esortazione a non lasciar stare affatto, anzi.  Mentre aspettiamo questo Principe arabo con mentalità svedese, cuore italiano e dimora a New York, bisogna pur vivere. Ammettilo, donna di lettere, evoluta bit girl, essere digitale che “tuitta” e “posta” e “tagga”. Tuche hai dentro di teunMac Pro, quanto ti piacerebbe, il giorno di San Valentino, tornare al primordiale costume di donna  rapita da un uomo  che ti sorprenda e ti faccia ridere? Te che sei abituata ad organizzare, a portare le persone nei posti cool, vorresti essere stupita in un giorno di festa comandato e celebrato da frasi smielate e accartocciate, un giorno che per posa snob e intellettualistica le persone intelligenti declassano. Ti piacerebbe perchè sarebbe trasgressiva una fuga dal quotidiano, e se c’è una cosa che annulla la vischiosità dei dubbi è essere sorpresi da un’emozione inattesa. Da un'attenzione dedicata e travolgente.


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