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Fukushima: Cosa accadde realmente

Creato il 02 febbraio 2012 da Neovitruvian @neovitruvian

Fukushima: Cosa accadde realmenteRecentemente, ho postato una breve panoramica del report di Jim Stone su Fukushima, il quale ha evidenziato inequivocabilmente che il terremoto di magnitudo 9,0 fu una menzogna architettata per nascondere la vera causa dello tsunami: una carica nucleare sul fondo marino.

Il rapporto di Stone dimostra definitivamente che la storia ufficiale dell’11/3, allo stesso modo di quella dell’11/9, è una matassa di errori e incoerenze.

Le foto dei droni mostrano che le pareti di contenimento dei reattori 1, 3 e 4 vennero spazzate via. Muri di cemento, di 4-8 metri di spessore, sono stati ridotti in polvere, lasciando solo lo scheletro di supporto. L’idrogeno, ad una pressione così bassa, non avrebbe mai potuto causare una tale distruzione. Sfiderebbe le leggi della fisica, così come i precedenti storici.

La distruzione delle mura di contenimento del reattore 4 fu un chiaro caso di sabotaggio. La struttura non conteneva carburante, non era quindi operativa. Eppure anche li è avvenuta una esplosione molto forte. Il reattore 3 svanì completamente, nucleo e tutto il resto, dopo essere esploso in un fungo atomico.

Le affermazioni di Arnie Gundersen sul fatto che le esplosioni fossero il risultato di una “fusione del nocciolo” non reggono. I meltdown dei noccioli non producono funghi atomici. Le armi nucleari lo fanno. Inoltre, Gundersen, portavoce degli “esperti” al soldo dei MSM, è stato sbugiardato da veri professionisti.

I fatti avvenuti quel giorno sono chiari a tutti. Più sottili e nascosti sono i segni del sabotaggio nei sistemi di controllo delle centrali ‘. Qui è necessario approfondire, visualizzare spesso ciò che non è familiare. Nel report di Stone c’è un rapporto ufficiale che si può trovare verso la fine della pagina. Non ha un titolo proprio. Basta leggere la prima frase:

“Fukushima fu un evento impossibile”.

Questa sezione è il nucleo centrale dell’indagine di Stone. Si tratta di un reticolo cristallino di logica e di prove che polverizzano la versione ufficiale.

COSA E’ SUCCESSO VERAMENTE?

Secondo la versione ufficiale, i reattori esplosero perché i nuclei si surriscaldarono. I sistemi di raffreddamento di emergenza non entrarono in funzione perché l’generatori vennero sommersi dallo tsunami.

Tutto questo è falso. In primo luogo, un’attenta lettura di un rapporto ufficiale della World Nuclear Association rivela che lo tsunami non ha inondano il generatori. Fu un’altra la causa del loro malfunzionamento.

In secondo luogo, tre dei nove sistemi di raffreddamento non avevano bisogno di elettricità. Usavano l’energia del vapore proveniente dai nuclei dei reattori. Erano quelli gli effettivi sistemi di emergenza. I generatori sommersi sarebbero stati quindi irrilevanti.

Terzo, questi tre sistemi di emergenza passivi, entrarono in funzione per i reattori 1 e 3. Vennero però chiuse le valvole che gli alimentavano. Ciò richiese un comando. Fu dunque un atto deliberato.

Chi, o cosa, chiuse le valvole?

Gli indizi puntano su Dimona, il centro di ricerca nucleare Israeliano.

ECCO A VOI STUXNET

La società di sicurezza israeliana Magna BSP ottene un contratto per gestire la sicurezza a Fukushima Daiichi poco dopo che il Giappone si era offerto di arricchire l’uranio per l’Iran. Poco dopo l’arrivo della Magna BSP, il gigante della sicurezza informatica, Symantec registrò che il virus Stuxnet si era introdotto in migliaia di computer giapponesi.

Ciò è significativo perché Stuxnet è un’invenzione israeliana. La Magna BSP, una ditta israeliana, ha sempre ricevuto contratti dalla Dimona, dove è nato il virus Stuxnet.

Stuxnet agì bloccando i sistemi idraulici, i tubi e le valvole che permettevano il corretto funzionamento dei sistemi di raffreddamento a Fukushima. Stuxnet operò su questi sistemi fornendo delle letture normali ai tecnici che operavano nelle strutture. Israele utilizzò a suo tempo questo virus per danneggiare le centrifughe in un impianto nucleare in Iran.

I sistemi di raffreddamento a Fukushima erano controllati da software Siemens, obiettivo specifico su cui il virus Stuxnet venne progettato.

Stuxnet può essere controllato attraverso il tipo di collegamento dati che la Magna BSP installò nella centrale poco prima di tornare in Israele ad una settimana dal disastro.

Come ipotesi, Stuxnet spiega perché i generatori non funzionarono. Spiega perchè le valvole nei sistemi di raffreddamento passivi fossero chiuse. Spiega perché gli ingegneri stanno ancora ricevendo le letture della pressione del contenimento del reattore 3, nonostante il contenimento non vi sia più, oltre a spiegare un sacco di altre cose.

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