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Fukushima: torneranno i dinosauri prima che Tepco fermi la crisi

Creato il 27 agosto 2013 da Nicolamisani
Oggi Scienza intervista Ezio Puppin, del dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, che spiega perché Tepco non è ancora riuscita a fermare la crisi nucleare di Fukushima, e perché potrebbe non riuscirci nella presente era geologica.
"Fukushima è una centrale disastrata, ed è impossibile metterci mano. Nelle parti più rilevanti della centrale si muore dopo qualche secondo per i livelli di radioattività, e sarà così a lungo, nessun essere umano può entrare. Le macerie rimarranno lì per tutto il tempo che la natura richiede alla radioattività per spegnersi, e parliamo di periodi geologici [...].
Ogni giorno vengono utilizzate 400 tonnellate di acqua per raffreddare i reattori, acqua che viene immessa nella centrale, recuperata, e ripompata dagli scantinati all’interno di serbatoi intorno alla centrale. Finora ne hanno costruiti 350, e ognuno ha capacità di 1000 tonnellate. Questo si traduce in 350.000 tonnellate d’acqua radioattiva accumulata in due anni. Ma i serbatoi si danneggiano, e per stessa dichiarazione della Tepco, il loro contenuto finisce nel Pacifico: anche il serbatoio che perde ora non potrà essere riparato se non dopo una decontaminazione. Ogni anno, continuando così, potrebbero servire circa 200 nuovi serbatoi, e tra 50 anni dovranno averne costruiti almeno 10000 [...].
Per Chernobyl si trattava di una tecnologia differente, non di un reattore raffreddato ad acqua [...]. Fukushima è diversa anche perché si parla di quattro reattori e non uno, gravemente danneggiati, e di migliaia di tonnellate di materiale radioattivo che vanno continuamente raffreddate. Per di più l’acqua salata che viene usata a questo scopo è corrosiva, e andando avanti così per centinaia di anni a un certo punto si sarà “mangiata” gran parte della centrale, diffondendo radiazioni con effetti molto peggiori rispetto a Chernobyl" (Oggi Scienza, "Fukushima, è solo l'inizio").
Nicola Misani su Twitter: Segui @nicolamisani

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