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Funghi e burocrazia

Creato il 20 agosto 2012 da Monsieurenrouge @MonsieurEnRouge

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Funghi e burocrazia
Non molto tempo fa mi sono trovato a percorrere una strada di montagna che costeggia un bosco in cui, da piccolo, andavo con famiglia e amici a raccogliere funghi. Un bel paesaggio, non c’è che dire, dato che il bosco di trova su un pendio da cui è possibile godere di una vista ampia dei monti e della vallata e dei paesini che ne sono ospitati.

–Qua una volta ci venivamo a raccogliere funghi, te lo ricordi?
–Sì, veniva sempre Enrica. Perché non ci torniamo qualche volta?
–Ormai per raccogliere funghi ci vuole il patentino: non ho nessuna voglia di spendere soldi e tempo per prenderlo, in fondo lo facevamo solo una o due volte all’anno…
–Allora facciamolo lo stesso, appunto era un evento raro!
–Se ci beccano ci fanno una multona… sinceramente non ne vale la pena.

Un patentino per raccogliere funghi avrà anche una sua ragion d’essere, ben inteso: monitorare la raccolta a livello territoriale, tutelare la salute dei consumatori, regolamentare eventuali attività commerciali connesse sono tutti motivi più o meno validi che le istituzioni e i cittadini sono legittimamente liberi di sposare.

Con questa breve considerazione non ho intenzione di entrare nel merito burocratico della questione, ma piuttosto riflettere sulle conseguenze distruttive che un tale tipo di organizzazione può avere sulla psiche delle persone, perché in queste occasioni ci si rende conto di come la burocrazia soffochi l’entusiasmo, la spontaneità e la creatività della vita umana.

Le persone svolgono una miriade di attività, alcune quotidianamente o secondo ritmi scanditi dai fenomeni naturali, dal modo di produzione o da convenzioni sociali, altre sono occasionali, non subordinate a cicli particolari, altre ancora rare e dipendenti esclusivamente dal caso o da scelte sporadiche. Immaginiamo per un momento cosa accadrebbe se ciascuna di queste attività fosse sottoposta a un controllo burocratico da parte dell’apparato statale o di altre istituzioni, come quello che interessa la raccolta dei funghi.

Funghi e burocrazia
Chi volesse vivere con spontaneità la propria vita e operare le proprie scelte indipendentemente dalle istituzioni, non potrebbe farlo senza correre rischi, o potrebbe farlo soggiacendo alla logica del controllo. Nel primo caso, uno può andare a funghi infischiandosene della normativa in materia, consapevole del fatto che se venisse scoperto da un controllore, una guardia o un funzionario apposito, potrebbe essere punito. Nel secondo caso, si paga e si segue un corso, spendendo soldi e tempo, per poter avere il patentino del raccoglitore di funghi, ma una volta ottenuto si ha la libertà di gestire la propria attività indipendentemente dall’istituzione che lo ha fornito. C’è chiaramente una terza possibilità, se si sopporta male sia la regolamentazione dell’attività che il rischio di incorrere in una punizione: rinunciare all’attività.

Bene, se ciascuna attività fosse oggetto di un controllo di questo tipo, gli esseri umani sarebbero costretti a segliere che attività fare non in base alle proprie inclinazioni o alla creatività del momento, ma soprattutto secondo criteri di calcolo razionale. In particolare, un sistema del genere obbliga a valutare le possibilità e compiere una scelta tra queste adottando criteri di convenienza economica, nel senso di risparmio razionale di tempo e denaro. In questo modo, vale meno ciò che si fa di meno mentre si premia la routine: infatti è più conveniente, in termini di tempo e denaro, essere in regola per un’attività che si fa tutti i giorni, senza il cui patentino rischieremmo molto di più, piuttosto che essere in regola per la raccolta dei funghi, che si pratica per poche volte all’anno: messi in condizione di scegliere quale tra i due corsi pagare e seguire per ottenere il rispettivo patentino, si è portati inevitabilmente a optare per l’attività di routine. Paradossalmente, al limite, le esperienze irripetibili e uniche diventano le meno convenienti, quelle di minor valore. Anche questa è alienazione.



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