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funny games

Creato il 11 gennaio 2011 da Luci

C’è un film terribile che vidi al cinema una decina di anni fa e del quale hanno pure fatto il remake, terribile non nel senso di brutto, terribile per il senso di angoscia che ti mette addosso.

Si chiama funny games ed è la storia di una famiglia presa in ostaggio da violentissimi ragazzi che, sul genere arancia meccanica, prendono possesso della loro casa con una violenza e una ferocia inaudita.

All’inizio del film il “cattivo” fa la seguente scommessa col padre della famiglia:
“scommettiamo che entro il fine settimana vi ammazzo tutti? Tu scommetti di no, io scommetto di sì e vediamo chi vince”.

funny_games-la-scommessa

A metà film uscii dal cinema, ero con valentina e non ce l’abbiamo fatta. Era evidente che il cattivo avrebbe vinto la scommessa, fin dal primo fotogramma.

Il referendum di mirafiori mi ha ricordato quella scommessa.

Immaginate un aguzzino, che tiene prigioniero una persona e gli chiede:
“ok, adesso ti propongo un patto, io ho intenzione di tagliarti entrambe le braccia, ma se accetti te ne taglierò una sola. Poi però non lamentarti, sei tu che hai accettato!”

il referendum di Mirafiori assomiglia a quel tipo di ricatti.

E sinceramente fa un po’ schifo, che uno voglia ridurre i diritti sindacali e che chieda ai sindacati stessi di autorizzarlo.

Lo vuoi fare? Fallo e basta, fai il vecchio, ottocentesco (novecentesco) padrone quale sei, ma non chiedere la ratificazione con un referendum che di fatto è un ricatto ai lavoratori per poi magari andare a dire in giro che sono loro a essere concordi in quello che fai.

Questo non si chiama essere dei dirigenti industriali, questo si chiama ricattare i lavoratori.
Ed è una cosa orribile.

Come del resto è orribile la frase “andremo a brindare a Detroit”.
Il popolo ha fame?

Marchionne ha pronte le brioches.


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