Un nuovo libro tra carcere e realtà, l’assurda vicenda giudiziaria di un uomo, Aldo Scardella, morto in cella d’isolamento nel carcere cagliaritano di BuonCammino un caldo giorno di luglio del 1986 . A scrivere il libro è Cristiano Scardella Cagliaritano fratello di Aldo morto in carcere dopo sei mesi in una cella d’isolamento da innocente nel luglio del 1986.
Così ci racconta Cristiano “ Principalmente ho iniziato a scrivere questo libro come del resto le varie istanze e denunce in relazione al caso di Aldo per riuscire a trovare un appiglio onde potermi condurre alla verità vera non quella di ufficio o di comodo,ma alla conclusione del libro, ha permesso di poter dare un’idea a tutti senza condizionamenti.”
Trama del libro
E’ difficile raccontare un pesante lutto, specie se è frutto di un’assurda ingiusta condizione come nel caso di Aldo Scardella. Una vicenda che è stata resa nota prima dalla cronaca e successivamente da approfondimenti televisivi, radiofonici e da pubblicazioni. Un caso incancellabile dalla memoria di chi, vivendo a Cagliari negli anni Ottanta, ha conosciuto più o meno direttamente il clima della città. Anni in cui le rigide norme del codice di procedura penale hanno inciso negativamente nella vita di diverse persone. Diritti negati al cittadino privato della libertà personale che non poteva adeguatamente ricorrere alla difesa.
Un argomento difficile anche per il legame tra la vittima-protagonista della vicenda e l’autore del libro. Non è stato però così per Cristiano. Ha infatti scelto di raccontare l’emblematica tragica esperienza di suo fratello e della famiglia utilizzando un originale e inedito modello di narrazione. Si susseguono nel testo un’alternanza di storie, memorie, intrecci tra personaggi reali e televisivi utilizzando messaggi inviati, ricevuti o mai inoltrati attraverso il cellulare. Dialoghi o discussioni attraverso facebook. Si esprimono quesiti, dubbi, interrogativi, ragionamenti, risposte insoddisfacenti. Il risultato è vivace, stimolante, innovativo, fresco e impegnativo. Mille voci si intrecciano, riflettono, pensano, elaborano, condividono, propongono. Mille volti riemergono dalla memoria, altrettanti appaiono ex novo.
Quella “grande tragedia per me e per la mia famiglia, una vergogna per lo Stato”, che rievoca Cristiano, diventa un momento corale di riflessione e dibattito vivo. Si anima del presente e s’intreccia con il passato. Rivivono come in una rassegna cinematografica personaggi noti e meno noti. Figure che dichiarano e negano, pagine di giornale che documentano, frasi interrotte e ricostruite, pensieri espressi e mai comunicati all’interlocutore.
Il volume è reperibile online al seguente link.
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